domenica 13 settembre 2009

S.Galgano e la spada nella roccia

S. Galgano e la spada nella roccia.

Signor U. e signora, dopo essere stati a Siena, vanno a fare una gita a San Galgano, dove c’è una chiesa molto particolare, e dove c’è la spada nella roccia.
Signora U – Guarda caro, che chiesa! Com’è grande, e così sperduta nella campagna! Ma è incredibile, potrebbe essere un Duomo di una grande città, non mi sembra poi proprio più piccolo del Duomo di Santo Stefano a Vienna, forse, anzi, sicuramente, più basso, ma è comunque una chiesa di grandi dimensioni!... ma non ha il tetto!
A – Questo è veramente incredibile, una chiesa così grande… senza il tetto.
I signori U parcheggiano, scendono dall’auto e restano a guardare stupefatti lo spettacolo. In mezzo alla campagna c’è una chiesa che potrebbe essere un Duomo, senza praticamente nulla intorno, e senza il tetto. Sembra un sogno. E’ l’Abbazia di San Galgano, e il tetto gliel’hanno rubato i senesi durante una guerra. Da allora la chiesa è rimasta così.
I signori U entrano nella chiesa.
S - Ma guarda caro, non c’è nemmeno più il pavimento, c’è l’erba, all’interno della chiesa, come se fosse un prato. Non ho mai visto niente di simile. Ci sono solo i muri, ma per il resto la chiesa è intatta, e bellissima, di stile gotico.
A – I senesi hanno rubato il tetto, forse per punire un vescovo o un principe rivale, e hanno lasciato la chiesa in piedi per far capire a chi vedesse questa chiesa la potenza di Siena. Ma vieni cara, andiamo visitare un’altra cosa veramente particolare di questo luogo.
I signori U escono dalla chiesa e si incamminano lungo una stradina in lieve salita, che porta, dopo un paio di centinaia di metri, a una chiesetta.
S – Beh, questa chiesa è piccolina, ma almeno ha il tetto!
A – Vieni cara, entriamo.
All’interno della chiesa si trova un piccolo altare e una pietra, nella quale è stata conficcata una spada, vera, risalente al medioevo. Ci è stata messa da un nobile Cavaliere, stanco della violenza e della vanità del mondo, in segno del suo pentimento e del suo rifiuto delle cose terrene. Il Cavaliere volle poi infatti diventare un eremita, e vivere non nella ricchezza ma nella povertà e nella contemplazione.
S – La leggenda della spada nella roccia di Re Artù dunque non è poi una leggenda, è vera. Questa è la vera spada nella roccia.
A – Sembra che la storia del giovane che estrae la spada e che diventa Re abbia preso spunto proprio da questa spada.
S – Chissà, magari Re Artù era di queste parti!

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