martedì 22 settembre 2009

Skycar, l'auto volante

Ecco la Skycar, l'auto volante

Si chiama Skycar M400x il prototipo inventato da Paul Moller. E' lunga come una fuoriserie, fa 8 chilometri con un litro di carburante, ed è in grado di volare. Ecco dunque l'auto che anticipa il futuro. La Skycar, in città, si comporta come una vettura normale e, dunque, non supera i 50 chilometri all'ora, ma fuori città diventa un'altra cosa: può sollevarsi in verticale e volare oltre la barriera del suono. Grazie ad una cabina pressurizzata può raggiungere i 9mila metri di quota ed è dotata di un paracadute (in caso di problemi di funzionamento ai motori). Nei prossimi anni saranno realizzati circa 500 esemplari.

E a Vienna, come si percorre la città?
Per fortuna, nella nostra città ci sono moltissimi mezzi pubblici, e tutti funzionano molto bene. Non abbiamo bisogno, almeno per ora, dell’auto volante. Abbiamo il tram, la metropolitana, centinaia di taxi, i bus, il treno veloce. Se Vienna fosse in mano agli italiani, sarebbe un ingorgo continuo. Basta vedere che cosa succede in città come Roma e Firenze, per non parlare di Napoli. Da noi il centro e la periferia sono ben collegate, e anche la notte c’è il Night Line, che è veramente molto comodo. Purtroppo, anche qui a volte arriva la voglia di rammodernare le cose, e abbiamo le nuove vetture del tram. Che sono veramente brutte: tutte di plastica, asettiche, senza cuore. I vecchi tram di Vienna invece sono molto belli, per la loro forma e il loro odore di legno, così caratteristico.

anticipare = vorgreifen - sollevarsi = sich erheben - pressione = Druck -
dotato = ausgestatten – realizzare = realisieren
essere in mano = gestire =fuhren – ingorgo = Stauung –
basta = essere sufficente = genugend - rammodernare = fare una cosa più moderna di prima, rinnovare, erneuen – caratteristico =bezeichnend

I pronomi diretti: deboli o atoni e forti o tonici

I Pronomi Diretti: Deboli o Atoni e Forti o Tonici

Pronomi diretti deboli o atoni

mi 1° Persona singolare - Carlo non mi ascolta = Carlo non ascolta me
ti 2° Persona singolare – Lucia ti parla spesso di lei = Lucia parla a te spesso di lei
lo 3° Persona singolare maschile – Carlo lo ricorda spesso = Carlo ricorda spesso Mario
lo 3° Persona singolare – Vorsicht! A volte il pronome lo sostituisce frasi o concetti o sostituisce “ciò” e “questa cosa” – E’ andato via il professore? Non lo so (= io non so questo). – Sai se Anna ha mangiato la mia mela? No, non lo so(= io non so questa cosa) – Mi sai dire se Carlo viene a cena? Non lo so(=no, io non so questo)
la 3° Persona singolare femminile - Carlo la chiama ogni mese = Carlo chiama ogni mese Anna
La 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – Maria non La vuole ascoltare, Signor Professore – Carissima Dottoressa, Marta La pensa spesso e si ricorda con affetto di Lei.
ci 1° Persona plurale – Luigi e Luisa non ci chiamano più = Luigi e Luisa non chiamano noi.
vi 2° Persona Plurale – Serena e Dario vi pensano sempre = Serena e Dario pensano sempre a voi
Vi 2° Persona plurale nella forma di cortesia - Signori Giulietti, vederVi è veramente una sorpresa, Vi pensavo ancora a Milano.
li 3° Persona Plurale maschile – I tuoi cani non li vedevo da molto tempo, sono molto belli
le 3° Persona Plurale femminile – Da quanto tempo non le senti? = Da quanto tempo non senti le sorelle Rossi?

Esempi

mi 1° Persona singolare Mio padre non mi parlava mai. - Mia sorella non mi chiedeva mai se volevo uscire con lei. - Mi sento bene, oggi, vado a fare una passeggiata.

ti 2° persona singolare Lucia ti parla spesso di lei, ma in realtà non le vuole bene = Lucia ti parla spesso di Marta. – Non ti piace la mia cucina? –

lo 3° Persona singolare maschile – Ieri ho visto Mario, non lo ricordavo così magro – Non pensavo che quell’appartamento lo avesse tanto colpito: invece l’ha comprato, e adesso anche Luigi ha una casa. – Mirko parla molto bene, ma io non lo capisco, spesso. –

lo 3° Persona singolare – Sai se Miriam viene domani?(Sai questo?= Sai questa cosa?) Si, lo so ma non te lo dico. (Attenzione: si usa il pronome lo ma non il pronome la)-
Pensi che gli Stati Uniti faranno la guerra all’Iran? Non lo so.= non so questo = non so questa cosa.

la 3° Persona singolare femminile – Maria è sempre nervosa, non la capisco, tu la capisci? No, nemmeno io la capisco. – Pensi che dovremmo invitare Marta a cena? Non lo so, ma se la inviti io sono contento. – Non sono sicuro che la casa di Marco sia il posto giusto per un bambino. Tu che ne (di questo) pensi? Non lo so, ma io la trovo molto bella. –

La 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – La credevo al mare, signor Bianchi, che cosa fa ancora in città? – Signora Rossi, ma che piacere vederLa, pensavo che fosse a Roma con i figli. – Signor Neri, La vedo ancora in grande forma, fa ancora sport? –

ci 1° Persona plurale – Marco, ma perché non vieni mai a trovarci? Ci farebbe tanto piacere! – Non vogliamo perderci questo film per niente al mondo! – Domani (noi) partiamo, vieni a salutarci?

vi 2° Persona Plurale - Vi piace la pasta o volete la carne? – Ciao ragazzi, non vi siete divertiti al cinema? No, il film era troppo noioso. – Non potrete comportarvi meglio a scuola? I professori protestano sempre! – Non vi va il dolce? Volete il formaggio? – Andate a cambiarvi, che usciamo, stasera è davvero primavera.

Vi 2° Persona plurale nella forma di cortesia - Non Vi fermate a cena? No, ci dispiace, non possiamo. – Signori Rossi, vorremmo invitarVi a pranzo domani, se Vi fa piacere. – Signor Bianchi, volete sederVi? – Vi dispiace se accendo la televisione? – Babbo, Vi volete sedere qui con noi? Forma di cortesia con il Voi adesso molto rara)

li 3° Persona Plurale maschile – I cucchiai sono li (dort), puoi prenderli? – Hai visto i miei libri? Si, sono sul tavolo. Puoi prenderli? – Sai dove sono i giocattoli del bambino? Sono nel baule, come sempre. Posso vederli? – Hai Fame? Si Ci sono dei panini in cucina, vuoi mangiarli?. – Sono anni che non parlo non Mario e Anna. Vorrei tanto vederli.

le 3° Persona Plurale femminile – Le sorelle Bianchi sono veramente molto noiose, non posso sopportarle. – Oggi dobbiamo cucinare per molte persone: là ci sono le pentole, prendile. – Domani dobbiamo andare alla casa di campagna, ho già preparato le scatole con le cose da portare. Domani dobbiamo caricarle nell’auto e non scordarcele.

Pronomi diretti forti o tonici

me 1° Persona singolare - Carlo non ascolta me
te 2° Persona singolare – Lucia ti parla spesso di lei = Lucia parla a te spesso di lei
lui 3° Persona singolare maschile – Carlo ricorda spesso Mario = lui (Carlo) lo (Mario) ricorda spesso
lei 3° Persona singolare femminile – Carlo si ricorda sempre di lei (di Anna).
Lei 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – Carissima Dottoressa, Marta La pensa spesso e si ricorda con affetto di Lei. – Signor Bianchi, Lei è sempre una brava persona, e noi ci ricordiamo sempre di Lei. – Quel signore aspetta Lei, Signor Rossi.
noi 1° Persona plurale – Luigi e Luisa si ricordano sempre di noi, spesso ci scrivono una cartolina. – Mario ha invitato noi, per il suo compleanno, ma non i Signori Bianchi.
voi 2° Persona Plurale – Serena e Dario pensano sempre a voi – Mamma, Babbo, la zia aspetta voi.
Voi 2° Persona plurale nella forma di cortesia (è una forma che si usa raramente) - Signori Giulietti, mio padre aspetta Voi alla sua cena di compleanno. – Signor bianchi, mia madre parla sempre di Voi, andate a trovarla.
loro 3° Persona Plurale maschile e femminile – Marco aspetta loro (Maria e Giulia) per andare al cinema, ma Maria e Giulia non arrivano. – Marco e Sara vogliono sempre scherzare, soltanto loro hanno sempre voglia di sorridere. – Quei cappotti sono i loro (di Marco e Sara) – Giulio e Matteo non hanno voglia di studiare, non ci aspettiamo niente da loro, sicuramente non la laurea.

Preposizioni articolate

Preposizioni articolate

Ho dato da mangiare al cane
Ho dato una lettera al vicino
Ho mangiato una sogliola al sale

Ho dato una lettera ai vicini
Ho dato da mangiare ai cani
Ho spedito un pacco regalo ai nonni in Austria.

Ho telefonato alla nonna
Ho cucinato una pastasciutta all’italiana
Ho detto tutto all’impiegata della posta
Ho spedito gli auguri alla mamma della mia ragazza

Ho detto alle zie che oggi sono qui
Ho detto alle vicine di venire stasera
Elizabeth ha detto alle amiche di venire a prendere il the

Manfred oggi va allo stadio
Carlo va all’Istituto Italiano di Cultura
Le tasse vanno allo stato


Oggi ho dato agli zii l’invito del matrimonio di mio fratello
Manfred ha detto agli impiegati della Banca che non è contento
Carlo ha dato agli allievi i compiti a casa

Oggi ero dal barbiere
Il bambino ha preso le pulci dal gatto
Il pane è dal fornaio

Oggi prendiamo il the dai vicini
Questo odore di erba viene dai campi
Quella ragazza viene dai Paesi Bassi

Il caffè viene dall’Africa
Souy viene dall’Ungheria
Questo baccano viene dalla strada

L’acqua dei fiumi viene dalle montagne
Questo biglietto è arrivato dalle nostre cugine d’America
Il legno dei mobili viene dalle foreste



Questo odore viene dallo scantinato
Padre e figlio tornano dallo zoo
Quella barca arriva dall’isolotto

Ieri sera sono stato dagli zii a cena
Questi rumori vengono dagli animali dello zoo
I barbari arrivarono dagli spazi sterminati della steppa

Il pelo del cane è bianco
Il colore del mare è azzurro
Il colore del cielo è blu

La casa dei nonni è vicina
Le ciotole dei cani sono due
Il rumore dei treni qui è sopportabile

Il nome della zia è italiano
La casa dell’amica di Elizabeth è molto grande
Il giardino della casa non è grande, ma molto ordinato

Il colore delle foglie adesso è giallo
La curiosità delle zie è infinita
Gli abitanti delle foreste sono in pericolo

Il cane dello zio è un Setter
La macchina dell’imbianchino è sempre sporca
L’umore dell’impiegato dell’ufficio è sempre nero

La casa degli zii è a Vienna
Le scrivanie degli impiegati sono sempre in disordine
Questo cane è degli inquilini del piano di sopra

Il pane è nel cassetto della cucina
Il sofa è nel salotto
La scopa è nel ripostiglio

Le bottiglie sono nella stanza di sotto
Il signor Muller abita nella casa accanto alla nostra
Le galline sono nell’aia

La sera le persone sono nelle case
E’ Natale, e nelle vetrine ci sono molti vestiti
E’ notte, e nelle strade non c’è nessuno


L’astronauta è nello spazio
Le chiavi di casa sono nell’auto
Il libro è nello zaino

New York è negli Stati Uniti d’America
Negli spaghetti ci sono aglio, olio e pomodoro
Gli attrezzi sono negli scaffali in cantina

Il libro è sul tavolo
Il televisore è sul mobiletto
L’affettatrice è sul mobile di cucina

Le merci viaggiano sui treni
I piccioni sono sui monumenti
I camini sono sui tetti

Il turista dorme sull’amaca
Il pescatore è sulla barca
Il gatto è sulla pianta

Le turiste sono sulle sdraio
Gli olivi sono sulle colline
La neve è sulle cime delle montagne

Il ragazzo è sullo scooter
Il mobile della cucina è sull’acquaio
Il costo del maglione è sullo scontrino

I piloti volano sugli aerei
I panni sono sugli stenditoi
Le torte, nella pasticceria, sono sugli espositori

Manfred è fuori col cane.
Battista è al lavoro col furgone.
Astrid è andata al lavoro col tram

Elizabeth è a casa coi (con i gatti)
Carlo è al tavolo coi (con i) clienti del ristorante
Manfred parla coi (con i ) lavoratori.

Oggi sono andato a lavoro colla (con la) macchina
Vai a scuola (con la) colla zia?
Vai in centro con la (colla) metropolitana?




Domani hai un appuntamento colle (con le) zie al ristorante?
Mangi gli spaghetti (colle) con le cozze?
Astrid a mezzogiorno va a mangiare con le (colle) colleghe di lavoro.

Oggi vado in centro (con l’) coll’autobus
Elizabeth discute (con l’) coll’impiegato delle poste
Manfred litiga (con l’) coll’installatore di pompe

Oggi io sono a mangiare (con gli) cogli zii
Domani sono a cena (con gli) cogli amici
Elizabeth prepara una torta (con gli) cogli ingredienti della ricetta

domenica 13 settembre 2009

Una giornata al mare in Italia

Una giornata al mare in Italia.

Oggi è una bella giornata, siamo alla fine della primavera e Il signor Ullmann vuole andare al mare con sua moglie. Finalmente è giugno, l’estate si avvicina, è già molto caldo. Anselmo e sua moglie sono a Forte dei Marmi, in Toscana, e passano una settimana di vacanza in un agriturismo vicino a Lucca.

Signor U – Oggi andiamo al mare, ma dobbiamo comprare alcune cose. Per esempio non abbiamo l’ombrellone, le ciabatte da mare, e nemmeno l’olio solare, altrimenti ci bruciamo.
Signora U – Meno male che abbiamo i costumi da bagno! E poi non abbiamo nemmeno i teli da mare.
U – Adesso andiamo in un negozio e compriamo tutto quello che ci serve.

Nel negozio di articoli da mare.
U – Buongiorno
Commessa – buongiorno, in che cosa posso servirvi?
U – Dobbiamo andare al mare, ma dobbiamo comprare alcune cose. Avete i teli da mare?
Commessa - Certamente, qui ne abbiamo di molti tipi, guardi!
Signora U – Ecco, questi due con i disegni dei pesci mi piacciono molto.
Commessa – Benissimo! E poi che cosa vi serve?
U - Ci servono anche le ciabatte da mare, un ombrellone, l’olio solare, e anche una borsa da spiaggia.
Commessa – Bene, guardate, qui c’è l’ombrellone, lo vuole grande o piccolo?
U – Grande, grazie, perché siamo in due.
Commessa – Qui ci sono le ciabatte, da uomo e da donna. E qui ci sono gli oli per il sole, che sono di diversi tipi. Quale preferite? Uno ad alta protezione o a bassa protezione?
U – Per me uno ad alta protezione, ho la pelle delicata, addirittura ne vorrei uno per bambini.
Signora U – Per me va bene uno a bassa protezione, io mi abbronzo subito.
Commessa – Benissimo, ecco qua. Buongiorno e buona giornata!
I signori Ullmann escono dal negozio e vanno verso la spiaggia.
U – Adesso dobbiamo decidere dove andare al mare, in uno stabilimento (un bagnetto, un bagno), o nella spiaggia libera?
Signora U – Io preferire andare in uno stabilimento, è più comodo.
U – Ma abbiamo comprato l’ombrellone!
Signor U – Non importa, lo lasciamo chiuso. Ma tu vorresti andare nella spiaggia libera?
U - Io si, ma è uguale, andiamo in uno stabilimento.




I signori Ullmann al “Bagno Delfino”.

Titolare del bagno - Buongiorno signori, desiderate?
Signori U – Buongiorno, vorremmo un ombrellone.
Titolare del bagno – Lo volete vicino alla spiaggia o un po’ più distante?
Signori U – Per noi è lo stesso. Vorremmo anche due sdraio, una sedia, e anche una cabina per lasciare le nostre cose.
Titolare – Benissimo, adesso chiamo il bagnino, che vi accompagna all’ombrellone. Vi do l’ombrellone 116, che è un po’ più lontano dalla zona dove i bambini e i ragazzi giocano a pallone e a pallavolo, perché fanno molto rumore. Restate tutto il giorno o rimanete anche domani?
U – Stiamo solo oggi, ma magari torniamo domani.
Titolare – Benissimo. Nel bagno abbiamo anche, a disposizione degli ospiti, la piscina, il ristorante, la sala relax con internet e le riviste ed i quotidiani, e una zona dei giochi per i bambini, ma voi non li avete con voi.
U - I nostri figli sono grandi e non vengono al mare con noi.
Titolare – Se volete andare in mare, abbiamo anche dei pattini o delle canoe.
Signora U – grazie, ma credo che ci riposeremo al sole e che andremo a fare una passeggiata più tardi.

Il carnevale di Viareggio.

Di sicuro tutti conoscono, anche all’estero, il carnevale di Viareggio. Viene chiamato il Carnevale d’Italia, e per festeggiarlo, vengono costruiti degli enormi carri, che si chiamano carri di carnevale, che sfilano per alcune domeniche durante il periodo di carnevale. Meno conosciute, ma veramente molto belle, sono le feste che si svolgono nei rioni di Viareggio. Ogni rione prepara, a turno, alcune serate di festa. In ogni piazza del rione ci sono palchi dove si suona musica e la gente passa da una piazza all’altra a ballare. Ci sono molti banchetti dove si può mangiare e bere, e ovviamente la gente beve molto ed è molto allegra. Il rione più grande che organizza la festa più grossa è La Darsena, dove ci sono anche 10.000 persone. Le feste dei rioni sono il cuore del carnevale di Viareggio, e se si vuole capire questa piccola città della Toscana, bisogna vedere almeno una volta la festa della Darsena. In Italia ci sono molte maschere, quella di Viareggio si chiama Burlamacco.









I signori Ullmann a Pisa.
Oggi i signori Urbanek, in Toscana da alcuni giorni, vogliono visitare Pisa, sono scesi dal treno, hanno chiesto delle indicazioni, e sono arrivati vicino a Piazza dei Miracoli.
U – Quel signore ci ha detto che Piazza dei miracoli è qui vicino, ma io non vedo ancora la torre.
Signora U – Continuiamo a camminare, la gente viene tutta da quella parte.
Improvvisamente, i signori Urbanek entrano in Piazza dei Miracoli. La Piazza è in realtà un enorme prato verde, dove si trovano il duomo, il battistero, e la torre di Pisa che, come tutti sanno, pende.
Signora U – Guarda quanti giapponesi che fanno le foto e che reggono la torre!
U – Io non farà mai una foro così ridicola.
Signora U – Ma io si, e voglio una da mostrare agli amici.
U – Va bene, allora compriamo un rotolino per la macchina fotografica. Ci sono molti banchetti che vendono articoli turistici.
Signora U – Certo, e compriamo anche un modellino della torre di Pisa.
U – Si può salire sulla torre?
Vigile Urbano – Certo, c’è un biglietto da pagare, ma da lassù la vista è bellissima, si vede tutta Pisa, il mare e anche le Alpi Apuane.
U – Grazie. Hai sentito cara? Si può salire sulla torre.
Signora U – Non vedi? La torre pende, ma anche se non pendesse, non sarebbe dritta. Perché?
U – Perché gli ultimi piani della torre sono stati costruiti quando già la torre pendeva. La torre, quindi, non solo pende, ma è anche storta.

S.Galgano e la spada nella roccia

S. Galgano e la spada nella roccia.

Signor U. e signora, dopo essere stati a Siena, vanno a fare una gita a San Galgano, dove c’è una chiesa molto particolare, e dove c’è la spada nella roccia.
Signora U – Guarda caro, che chiesa! Com’è grande, e così sperduta nella campagna! Ma è incredibile, potrebbe essere un Duomo di una grande città, non mi sembra poi proprio più piccolo del Duomo di Santo Stefano a Vienna, forse, anzi, sicuramente, più basso, ma è comunque una chiesa di grandi dimensioni!... ma non ha il tetto!
A – Questo è veramente incredibile, una chiesa così grande… senza il tetto.
I signori U parcheggiano, scendono dall’auto e restano a guardare stupefatti lo spettacolo. In mezzo alla campagna c’è una chiesa che potrebbe essere un Duomo, senza praticamente nulla intorno, e senza il tetto. Sembra un sogno. E’ l’Abbazia di San Galgano, e il tetto gliel’hanno rubato i senesi durante una guerra. Da allora la chiesa è rimasta così.
I signori U entrano nella chiesa.
S - Ma guarda caro, non c’è nemmeno più il pavimento, c’è l’erba, all’interno della chiesa, come se fosse un prato. Non ho mai visto niente di simile. Ci sono solo i muri, ma per il resto la chiesa è intatta, e bellissima, di stile gotico.
A – I senesi hanno rubato il tetto, forse per punire un vescovo o un principe rivale, e hanno lasciato la chiesa in piedi per far capire a chi vedesse questa chiesa la potenza di Siena. Ma vieni cara, andiamo visitare un’altra cosa veramente particolare di questo luogo.
I signori U escono dalla chiesa e si incamminano lungo una stradina in lieve salita, che porta, dopo un paio di centinaia di metri, a una chiesetta.
S – Beh, questa chiesa è piccolina, ma almeno ha il tetto!
A – Vieni cara, entriamo.
All’interno della chiesa si trova un piccolo altare e una pietra, nella quale è stata conficcata una spada, vera, risalente al medioevo. Ci è stata messa da un nobile Cavaliere, stanco della violenza e della vanità del mondo, in segno del suo pentimento e del suo rifiuto delle cose terrene. Il Cavaliere volle poi infatti diventare un eremita, e vivere non nella ricchezza ma nella povertà e nella contemplazione.
S – La leggenda della spada nella roccia di Re Artù dunque non è poi una leggenda, è vera. Questa è la vera spada nella roccia.
A – Sembra che la storia del giovane che estrae la spada e che diventa Re abbia preso spunto proprio da questa spada.
S – Chissà, magari Re Artù era di queste parti!

Presentarsi (esercizio)

Presentarsi

A- Ciao, tu di dove sei?
B-Ciao, io sono viennese, e sono austriaca.
A - E Carlo di dov’è?
B- Carlo è di Grosseto, è toscano, e dunque è italiano.
A- Ma tu dove sei nata?
B-Io sono nata a ……………. e abito nel ……………………. distretto …………………, a Vienna, in …………………….., al numero …… . E tu dove abiti?
B – Io abito a Vienna, in ……………………… al numero ……, nel ………………….. distretto.

La forma di cortesia per i saluti

M- Buongiorno, signor …………….., come sta?
H – Bene, grazie, e Lei, signora ……………?
M – Molto bene, grazie. Tutto bene a casa?
H – Tutto a posto, grazie.
M – Ma chi è questo signore che è con te?
H – Questo è il signor Vivarelli, e vorrei presentartelo.
M – Con piacere! Da dove viene?
H – Dall’Italia, e insegna italiano qui a Vienna.
M- Piacere!
Carlo – Piacere!


Il lavoro

H- Ma tu che lavoro fai?
M – Io sono (faccio) …… ………………. E tu?
H Io sono …………..
M- E dove hai studiato?
H - Io ho studiato a (in) ……………………alla facoltà ……………………………… all’Università di …………………………………………………….
e lavoro………..………………………………………… E tu dove hai studiato?
M - Io ho studiato a (in) ……………………………alla facoltà di ……………………… e lavoro …..……….…………………………………………………………………..

L. all'Agenzia Immobiliare

L. all’Agenzia Immobiliare “La Madonnina” a Milano.

L - Buongiorno, mi chiamo L., sono di Vienna e sono venuto a Milano a studiare pianoforte. Ed è per questo che cerco una stanza o un appartamento qui in città. Lei potrebbe aiutarmi? Cerco anche una WG, se esistono.
Agente Immobiliare - Buongiorno, Signor L.. Io posso aiutarla, ma non so proprio che cosa sia una WG.
L – Una Wg è una stanza che si affitta in un appartamento dove ci sono altri studenti.
Ag – Mai sentito nominare il nome WG. In Italia non esistono. Esistono delle stanze in affitto, o degli appartamenti in affitto, ma non hanno un nome particolare, si chiamano solo camere in affitto. Ma di solito non hanno contratti regolari. A dire la verità nella mia Agenzia tratto quasi esclusivamente appartamenti, perché le stanze in affitto sono un grosso problema, per la gestione. Lei è solo?
L – No, ho trovato altri tre studenti al Conservatorio, che con me cercherebbero un appartamento.
Ag - Credo che sia meglio per voi trovare un appartamento insieme, le stanze singole sono un problema da trovare, e spesso si trovano in case dove vivono extracomunitari. E in quale zona cercate questo appartamento? E quanto volete spendere?
L – Il nostro problema è di trovare un appartamento non lontanissimo dal centro, e dal quale possiamo raggiungere con i mezzi pubblici il Conservatorio.
Ag. – Un appartamento in centro è costosissimo, a Milano, ma ce ne sono anche appena al di fuori del centro a prezzi accessibili. Siete in quattro?
L – Si, tre ragazzi, e una ragazza.
Ag – E vi accontentereste (accontentarsi) di un appartamento con tre stanze?
L – Si, due di noi ragazzi possono anche dormire insieme, ma la ragazza deve avere la sua stanza, chiaramente.
Ag – Benissimo, allora ne avrei uno (di appartamento) che farebbe proprio per voi. E’ proprio appena fuori dal centro, nei pressi di Viale Monza, e sarebbe molto comodo perché da Viale Monza passano gli autobus che vanno direttamente in centro.
L – E quanto è grande?
Ag – Allora, l’appartamento ha tre camere da letto, una grande adatta a due persone, una più piccola ma spaziosa, che sarebbe adatta alla ragazza, e una più piccolina, che però per un ragazzo può andare benissimo. L’appartamento si trova al terzo piano, e non c’è l’ascensore, ma per dei giovani come voi non c’è problema per salire le scale. Poi c’è un bagno molto spazioso anche con la vasca da bagno, una cucina abitabile anche per sei persone, una sala piuttosto grande con la televisione, il divano e tre poltrone, uno sgabuzzino ampio, e anche due terrazze. Il palazzo poi è molto tranquillo, le persone che ci abitano sono quasi tutte anziane, e il precedente inquilino, e questa è una fortuna, era proprio un musicista. E gli altri condomini che abitano nel palazzo non hanno mai protestato.
L - Ma per noi non sarà un problema, studiamo tutti pianoforte, e abbiamo i pianoforti elettronici con le cuffie.
Ag - Meglio così, un problema in meno.
L – L’appartamento è ammobiliato?
Ag – Si, è completamente ammobiliato, ci sono anche la lavatrice, la lavastoviglie, i piatti, le posate e le pentole, le padelle eccetera.
L – Quanto è l’affitto?
Ag – L’affitto mensile è di 750 Euro, la cauzione è di 1000 euro, la provvigione della nostra Agenzia è di due mesi. In più ci sono le spese del gas, perché il riscaldamento è termoautonomo, della luce, dell’acqua e del condominio. Le bollette ve le porta il proprietario.
L – Quanto sono le spese per il condominio?
Ag – Sono fisse: 50 euro al mese, per la pulizie delle scale, per il giardino esterno eccetera. Le altre spese di condominio, anche quelle eccezionali, le paga il proprietario, che comunque è una persona molto gentile e disponibile e al quale piacciono i giovani: una persona che conoscerai presto, se vorrete vedere la casa. E poi abita al primo piano del palazzo, e se avete bisogno di qualcosa lui può sempre darvi una mano, sa anche un po’ l’inglese.
L – La casa è nuova? Ci sono dei lavori da fare?
Ag – Deve solo venire l’idraulico a riparare il tubo della doccia e lo scarico della cucina, e il falegname a riparare la chiusura di una finestra, una maniglia è rotta. Ma per il resto la casa è a posto, non c’è da imbiancare, né da fare lavori di muratura. Dimenticavo: nell’atrio del palazzo, nel quale abitano solo otto famiglie, c’è anche posto per le biciclette, e credo che questo sia per voi molto utile, perché non penso che abbiate la macchina. E poi l’androne è chiuso la notte, così non ve le rubano le biciclette, qui a Milano purtroppo rubano tutto.
L – Infatti vogliamo tutti comprare la bicicletta e avere un posto dove tenerla.
Ag – Allora, se vi interessa l’appartamento, possiamo trovarci là.
L – Benissimo, dove si trova esattamente?
Ag – In Via Belgio, al numero nove. Vi va bene domattina alle 10? Se ci troviamo d’accordo, potete anche prenderla subito.
L – D’accordo, allora a domattina alle 10. Come arriviamo in Via Belgio?
Ag – Prendete il 10 dal centro e fate 4 o cinque fermate, adesso non ricordo bene, fino all’altezza di Via Olanda, ma potete chiedere sull’autobus, tu con l’italiano non hai problemi. Arrivederci e a domani.
L – Arrivederci.