In volo a Grosseto
Dopo alcuni scali, il Signor H e la moglie atterrano all’aeroporto civile di Grosseto. E per fortuna che arrivano con l’aereo! Infatti, i dintorni dell’Aeroporto Baccarini sono completamente bloccati per l’arrivo delle famose Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare italiana, che si esibiranno, in quel giorno, nei cieli di Grosseto. Migliaia di appassionati e di normali cittadini sono assiepati ovunque per assistere all’emozionante spettacolo che offrono le Frecce Tricolori. Le strade intorno all’aeroporto rimangono bloccate tutto il pomeriggio. Le evoluzioni di questi piloti, che sono veri e propri acrobati del cielo, sono veramente impressionanti, e i curiosi e gli appassionati di aerei arrivano da tutta Italia per vederli. Le frecce tricolori vengono ogni qualche anno nell’aeroporto militare di Grosseto, che ospita il IV° Stormo Caccia Eurofighter, e quando questo succede, è una grande festa.
Anselmo e la moglie atterrano invece nell’adiacente aeroporto civile, più umile e dimesso, dove ogni tanto atterra qualche piccolo aereo o qualche charter.
A - Guarda cara, quanta gente, oggi si esibiscono le frecce tricolori, meno male che siamo potuti atterrare!
S- Meno male, si, altrimenti dovevamo atterrare a Pisa, o a Siena! Certo che oggi c’è un po’ di vento!
A- Questo vento è scirocco. Guarda la pista, c’è tutta la polvere rossa, è la polvere del deserto, portata dal vento. Adesso che siamo atterrati, dobbiamo affittare una macchina, sono le dieci di mattina e abbiamo tutto il tempo di visitare la Maremma, così poi raccontiamo tutto a Carlo.
S-Andiamo al mare? So che c’è un bellissimo parco, il Parco Regionale della Maremma, che si può raggiungere in pochi minuti da Grosseto. E che là c’è una meravigliosa spiaggia deserta!
A – Certo cara, facciamo tutto quello che vuoi!
Anselmo e Signora affittano un’auto, e con l’aiuto di un navigatore satellitare, vanno in direzione del piccolo paese di Alberese.
S- Guarda che belle colline, la Maremma è proprio bella, è tutto pieno di vigneti, uliveti, di campi di grano e di granturco. Ci dovremmo venire in vacanza, in un agriturismo, o in un campeggio!
A – Sai che il Granduca di Toscana, che poi diventò imperatore d’Austria, chiamava la maremma “la mia fidanzata”?
S – Lo credo, è veramente incantevole. Ma guarda, c’è l’uscita dalla superstrada, in direzione di Alberese.
Anselmo e signora percorrono i pochi chilometri della piccola strada attraverso la quale si arriva alla spiaggia di Alberese, all’interno del Parco Regionale, dove c’è un parcheggio non asfaltato, proprio tra i pini.
S-Oggi è una giornata incantevole, c’è il sole, non c’è nessuno, e guarda che mare! E’ calmo che sembra una tavola, e non c’è un alito di vento. Che posto magnifico. E non c’è una casa, uno stabilimento balneare, niente.
A- E’ proprio un bel posto! Vieni cara, facciamo una passeggiata sulla spiaggia. So che c’è, proprio vicino alla spiaggia, una delle torri di avvistamento che venivano usate nei secoli scorsi per avvistare i pirati saraceni. Da la, ho saputo, si gode di una vista stupenda.
Anselmo e signora si incamminano lungo la spiaggia, oggi deserta (è metà Maggio). Il mare è calmo, e non c’è vento, perché di mattina in Maremma il vento non c’è quasi mai. Si alza di pomeriggio, e dietro la duna della spiaggia si vede la pineta.
La torre che vuole raggiungere Anselmo è su una collina di roccia che si affaccia proprio sulla spiaggia. Le torri di avvistamento sono molte, e comunicavano tra loro tramite dei fuochi: quando si accendeva un fuoco, significava che c’erano i pirati.
La leggenda della bella Marsilia.
Questa è una storia vera. Una volta i pirati turchi, aiutati da un traditore, riuscirono ad approdare, non visti, nella spiaggia di Alberese, e ad entrare nell’interno, dove uccisero delle famiglie di contadini e rapirono una fanciulla, che era bellissima, e che si chiamava Marsilia. Questa ragazza era così bella che fu portata al cospetto del Sultano, che se ne innamorò. La bella Marsilia divenne la favorita del Sultano, e un figlio divenne pure lui Sultano. Il sangue della Maremma, dunque, scorreva anche nella famiglia reale turca.
A - Guarda cara, che enormi animali che ci sono poco lontano dalla spiaggia! Che cosa sono?
S – Sono Vacche Maremmane, è la razza di bovini che c’è qui in Maremma, guarda che corna enormi che hanno.
A – Speriamo che siano buone di carattere.
S – Certo, altrimenti non le lascerebbero libere. I tori, infatti, sono nei recinti. Ma ecco la stradina per la torre.
Anselmo e la signora arrivano alla torre di avvistamento, che si chiama Torre di Collelungo.
A – Ma da qui c’è una vista stupenda, si vede tutto il mare, le altre torri, e all’interno, questa splendida pineta di un colore verde smeraldo.
S – Ma tu non sai che questa meravigliosa pineta non è naturale, ma è stata creata dal Granduca di Toscana, quello che diceva che la maremma era la sua fidanzata!
A – Peccato che è soltanto primavera, altrimenti verrebbe voglia di fare un bel bagno in quest’acqua azzurra.
S – Vedrai che quest’estate ci torniamo!
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