Ecco la Skycar, l'auto volante
Si chiama Skycar M400x il prototipo inventato da Paul Moller. E' lunga come una fuoriserie, fa 8 chilometri con un litro di carburante, ed è in grado di volare. Ecco dunque l'auto che anticipa il futuro. La Skycar, in città, si comporta come una vettura normale e, dunque, non supera i 50 chilometri all'ora, ma fuori città diventa un'altra cosa: può sollevarsi in verticale e volare oltre la barriera del suono. Grazie ad una cabina pressurizzata può raggiungere i 9mila metri di quota ed è dotata di un paracadute (in caso di problemi di funzionamento ai motori). Nei prossimi anni saranno realizzati circa 500 esemplari.
E a Vienna, come si percorre la città?
Per fortuna, nella nostra città ci sono moltissimi mezzi pubblici, e tutti funzionano molto bene. Non abbiamo bisogno, almeno per ora, dell’auto volante. Abbiamo il tram, la metropolitana, centinaia di taxi, i bus, il treno veloce. Se Vienna fosse in mano agli italiani, sarebbe un ingorgo continuo. Basta vedere che cosa succede in città come Roma e Firenze, per non parlare di Napoli. Da noi il centro e la periferia sono ben collegate, e anche la notte c’è il Night Line, che è veramente molto comodo. Purtroppo, anche qui a volte arriva la voglia di rammodernare le cose, e abbiamo le nuove vetture del tram. Che sono veramente brutte: tutte di plastica, asettiche, senza cuore. I vecchi tram di Vienna invece sono molto belli, per la loro forma e il loro odore di legno, così caratteristico.
anticipare = vorgreifen - sollevarsi = sich erheben - pressione = Druck -
dotato = ausgestatten – realizzare = realisieren
essere in mano = gestire =fuhren – ingorgo = Stauung –
basta = essere sufficente = genugend - rammodernare = fare una cosa più moderna di prima, rinnovare, erneuen – caratteristico =bezeichnend
martedì 22 settembre 2009
I pronomi diretti: deboli o atoni e forti o tonici
I Pronomi Diretti: Deboli o Atoni e Forti o Tonici
Pronomi diretti deboli o atoni
mi 1° Persona singolare - Carlo non mi ascolta = Carlo non ascolta me
ti 2° Persona singolare – Lucia ti parla spesso di lei = Lucia parla a te spesso di lei
lo 3° Persona singolare maschile – Carlo lo ricorda spesso = Carlo ricorda spesso Mario
lo 3° Persona singolare – Vorsicht! A volte il pronome lo sostituisce frasi o concetti o sostituisce “ciò” e “questa cosa” – E’ andato via il professore? Non lo so (= io non so questo). – Sai se Anna ha mangiato la mia mela? No, non lo so(= io non so questa cosa) – Mi sai dire se Carlo viene a cena? Non lo so(=no, io non so questo)
la 3° Persona singolare femminile - Carlo la chiama ogni mese = Carlo chiama ogni mese Anna
La 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – Maria non La vuole ascoltare, Signor Professore – Carissima Dottoressa, Marta La pensa spesso e si ricorda con affetto di Lei.
ci 1° Persona plurale – Luigi e Luisa non ci chiamano più = Luigi e Luisa non chiamano noi.
vi 2° Persona Plurale – Serena e Dario vi pensano sempre = Serena e Dario pensano sempre a voi
Vi 2° Persona plurale nella forma di cortesia - Signori Giulietti, vederVi è veramente una sorpresa, Vi pensavo ancora a Milano.
li 3° Persona Plurale maschile – I tuoi cani non li vedevo da molto tempo, sono molto belli
le 3° Persona Plurale femminile – Da quanto tempo non le senti? = Da quanto tempo non senti le sorelle Rossi?
Esempi
mi 1° Persona singolare Mio padre non mi parlava mai. - Mia sorella non mi chiedeva mai se volevo uscire con lei. - Mi sento bene, oggi, vado a fare una passeggiata.
ti 2° persona singolare Lucia ti parla spesso di lei, ma in realtà non le vuole bene = Lucia ti parla spesso di Marta. – Non ti piace la mia cucina? –
lo 3° Persona singolare maschile – Ieri ho visto Mario, non lo ricordavo così magro – Non pensavo che quell’appartamento lo avesse tanto colpito: invece l’ha comprato, e adesso anche Luigi ha una casa. – Mirko parla molto bene, ma io non lo capisco, spesso. –
lo 3° Persona singolare – Sai se Miriam viene domani?(Sai questo?= Sai questa cosa?) Si, lo so ma non te lo dico. (Attenzione: si usa il pronome lo ma non il pronome la)-
Pensi che gli Stati Uniti faranno la guerra all’Iran? Non lo so.= non so questo = non so questa cosa.
la 3° Persona singolare femminile – Maria è sempre nervosa, non la capisco, tu la capisci? No, nemmeno io la capisco. – Pensi che dovremmo invitare Marta a cena? Non lo so, ma se la inviti io sono contento. – Non sono sicuro che la casa di Marco sia il posto giusto per un bambino. Tu che ne (di questo) pensi? Non lo so, ma io la trovo molto bella. –
La 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – La credevo al mare, signor Bianchi, che cosa fa ancora in città? – Signora Rossi, ma che piacere vederLa, pensavo che fosse a Roma con i figli. – Signor Neri, La vedo ancora in grande forma, fa ancora sport? –
ci 1° Persona plurale – Marco, ma perché non vieni mai a trovarci? Ci farebbe tanto piacere! – Non vogliamo perderci questo film per niente al mondo! – Domani (noi) partiamo, vieni a salutarci?
vi 2° Persona Plurale - Vi piace la pasta o volete la carne? – Ciao ragazzi, non vi siete divertiti al cinema? No, il film era troppo noioso. – Non potrete comportarvi meglio a scuola? I professori protestano sempre! – Non vi va il dolce? Volete il formaggio? – Andate a cambiarvi, che usciamo, stasera è davvero primavera.
Vi 2° Persona plurale nella forma di cortesia - Non Vi fermate a cena? No, ci dispiace, non possiamo. – Signori Rossi, vorremmo invitarVi a pranzo domani, se Vi fa piacere. – Signor Bianchi, volete sederVi? – Vi dispiace se accendo la televisione? – Babbo, Vi volete sedere qui con noi? Forma di cortesia con il Voi adesso molto rara)
li 3° Persona Plurale maschile – I cucchiai sono li (dort), puoi prenderli? – Hai visto i miei libri? Si, sono sul tavolo. Puoi prenderli? – Sai dove sono i giocattoli del bambino? Sono nel baule, come sempre. Posso vederli? – Hai Fame? Si Ci sono dei panini in cucina, vuoi mangiarli?. – Sono anni che non parlo non Mario e Anna. Vorrei tanto vederli.
le 3° Persona Plurale femminile – Le sorelle Bianchi sono veramente molto noiose, non posso sopportarle. – Oggi dobbiamo cucinare per molte persone: là ci sono le pentole, prendile. – Domani dobbiamo andare alla casa di campagna, ho già preparato le scatole con le cose da portare. Domani dobbiamo caricarle nell’auto e non scordarcele.
Pronomi diretti forti o tonici
me 1° Persona singolare - Carlo non ascolta me
te 2° Persona singolare – Lucia ti parla spesso di lei = Lucia parla a te spesso di lei
lui 3° Persona singolare maschile – Carlo ricorda spesso Mario = lui (Carlo) lo (Mario) ricorda spesso
lei 3° Persona singolare femminile – Carlo si ricorda sempre di lei (di Anna).
Lei 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – Carissima Dottoressa, Marta La pensa spesso e si ricorda con affetto di Lei. – Signor Bianchi, Lei è sempre una brava persona, e noi ci ricordiamo sempre di Lei. – Quel signore aspetta Lei, Signor Rossi.
noi 1° Persona plurale – Luigi e Luisa si ricordano sempre di noi, spesso ci scrivono una cartolina. – Mario ha invitato noi, per il suo compleanno, ma non i Signori Bianchi.
voi 2° Persona Plurale – Serena e Dario pensano sempre a voi – Mamma, Babbo, la zia aspetta voi.
Voi 2° Persona plurale nella forma di cortesia (è una forma che si usa raramente) - Signori Giulietti, mio padre aspetta Voi alla sua cena di compleanno. – Signor bianchi, mia madre parla sempre di Voi, andate a trovarla.
loro 3° Persona Plurale maschile e femminile – Marco aspetta loro (Maria e Giulia) per andare al cinema, ma Maria e Giulia non arrivano. – Marco e Sara vogliono sempre scherzare, soltanto loro hanno sempre voglia di sorridere. – Quei cappotti sono i loro (di Marco e Sara) – Giulio e Matteo non hanno voglia di studiare, non ci aspettiamo niente da loro, sicuramente non la laurea.
Pronomi diretti deboli o atoni
mi 1° Persona singolare - Carlo non mi ascolta = Carlo non ascolta me
ti 2° Persona singolare – Lucia ti parla spesso di lei = Lucia parla a te spesso di lei
lo 3° Persona singolare maschile – Carlo lo ricorda spesso = Carlo ricorda spesso Mario
lo 3° Persona singolare – Vorsicht! A volte il pronome lo sostituisce frasi o concetti o sostituisce “ciò” e “questa cosa” – E’ andato via il professore? Non lo so (= io non so questo). – Sai se Anna ha mangiato la mia mela? No, non lo so(= io non so questa cosa) – Mi sai dire se Carlo viene a cena? Non lo so(=no, io non so questo)
la 3° Persona singolare femminile - Carlo la chiama ogni mese = Carlo chiama ogni mese Anna
La 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – Maria non La vuole ascoltare, Signor Professore – Carissima Dottoressa, Marta La pensa spesso e si ricorda con affetto di Lei.
ci 1° Persona plurale – Luigi e Luisa non ci chiamano più = Luigi e Luisa non chiamano noi.
vi 2° Persona Plurale – Serena e Dario vi pensano sempre = Serena e Dario pensano sempre a voi
Vi 2° Persona plurale nella forma di cortesia - Signori Giulietti, vederVi è veramente una sorpresa, Vi pensavo ancora a Milano.
li 3° Persona Plurale maschile – I tuoi cani non li vedevo da molto tempo, sono molto belli
le 3° Persona Plurale femminile – Da quanto tempo non le senti? = Da quanto tempo non senti le sorelle Rossi?
Esempi
mi 1° Persona singolare Mio padre non mi parlava mai. - Mia sorella non mi chiedeva mai se volevo uscire con lei. - Mi sento bene, oggi, vado a fare una passeggiata.
ti 2° persona singolare Lucia ti parla spesso di lei, ma in realtà non le vuole bene = Lucia ti parla spesso di Marta. – Non ti piace la mia cucina? –
lo 3° Persona singolare maschile – Ieri ho visto Mario, non lo ricordavo così magro – Non pensavo che quell’appartamento lo avesse tanto colpito: invece l’ha comprato, e adesso anche Luigi ha una casa. – Mirko parla molto bene, ma io non lo capisco, spesso. –
lo 3° Persona singolare – Sai se Miriam viene domani?(Sai questo?= Sai questa cosa?) Si, lo so ma non te lo dico. (Attenzione: si usa il pronome lo ma non il pronome la)-
Pensi che gli Stati Uniti faranno la guerra all’Iran? Non lo so.= non so questo = non so questa cosa.
la 3° Persona singolare femminile – Maria è sempre nervosa, non la capisco, tu la capisci? No, nemmeno io la capisco. – Pensi che dovremmo invitare Marta a cena? Non lo so, ma se la inviti io sono contento. – Non sono sicuro che la casa di Marco sia il posto giusto per un bambino. Tu che ne (di questo) pensi? Non lo so, ma io la trovo molto bella. –
La 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – La credevo al mare, signor Bianchi, che cosa fa ancora in città? – Signora Rossi, ma che piacere vederLa, pensavo che fosse a Roma con i figli. – Signor Neri, La vedo ancora in grande forma, fa ancora sport? –
ci 1° Persona plurale – Marco, ma perché non vieni mai a trovarci? Ci farebbe tanto piacere! – Non vogliamo perderci questo film per niente al mondo! – Domani (noi) partiamo, vieni a salutarci?
vi 2° Persona Plurale - Vi piace la pasta o volete la carne? – Ciao ragazzi, non vi siete divertiti al cinema? No, il film era troppo noioso. – Non potrete comportarvi meglio a scuola? I professori protestano sempre! – Non vi va il dolce? Volete il formaggio? – Andate a cambiarvi, che usciamo, stasera è davvero primavera.
Vi 2° Persona plurale nella forma di cortesia - Non Vi fermate a cena? No, ci dispiace, non possiamo. – Signori Rossi, vorremmo invitarVi a pranzo domani, se Vi fa piacere. – Signor Bianchi, volete sederVi? – Vi dispiace se accendo la televisione? – Babbo, Vi volete sedere qui con noi? Forma di cortesia con il Voi adesso molto rara)
li 3° Persona Plurale maschile – I cucchiai sono li (dort), puoi prenderli? – Hai visto i miei libri? Si, sono sul tavolo. Puoi prenderli? – Sai dove sono i giocattoli del bambino? Sono nel baule, come sempre. Posso vederli? – Hai Fame? Si Ci sono dei panini in cucina, vuoi mangiarli?. – Sono anni che non parlo non Mario e Anna. Vorrei tanto vederli.
le 3° Persona Plurale femminile – Le sorelle Bianchi sono veramente molto noiose, non posso sopportarle. – Oggi dobbiamo cucinare per molte persone: là ci sono le pentole, prendile. – Domani dobbiamo andare alla casa di campagna, ho già preparato le scatole con le cose da portare. Domani dobbiamo caricarle nell’auto e non scordarcele.
Pronomi diretti forti o tonici
me 1° Persona singolare - Carlo non ascolta me
te 2° Persona singolare – Lucia ti parla spesso di lei = Lucia parla a te spesso di lei
lui 3° Persona singolare maschile – Carlo ricorda spesso Mario = lui (Carlo) lo (Mario) ricorda spesso
lei 3° Persona singolare femminile – Carlo si ricorda sempre di lei (di Anna).
Lei 3° Persona singolare maschile e femminile nella Forma di cortesia – Carissima Dottoressa, Marta La pensa spesso e si ricorda con affetto di Lei. – Signor Bianchi, Lei è sempre una brava persona, e noi ci ricordiamo sempre di Lei. – Quel signore aspetta Lei, Signor Rossi.
noi 1° Persona plurale – Luigi e Luisa si ricordano sempre di noi, spesso ci scrivono una cartolina. – Mario ha invitato noi, per il suo compleanno, ma non i Signori Bianchi.
voi 2° Persona Plurale – Serena e Dario pensano sempre a voi – Mamma, Babbo, la zia aspetta voi.
Voi 2° Persona plurale nella forma di cortesia (è una forma che si usa raramente) - Signori Giulietti, mio padre aspetta Voi alla sua cena di compleanno. – Signor bianchi, mia madre parla sempre di Voi, andate a trovarla.
loro 3° Persona Plurale maschile e femminile – Marco aspetta loro (Maria e Giulia) per andare al cinema, ma Maria e Giulia non arrivano. – Marco e Sara vogliono sempre scherzare, soltanto loro hanno sempre voglia di sorridere. – Quei cappotti sono i loro (di Marco e Sara) – Giulio e Matteo non hanno voglia di studiare, non ci aspettiamo niente da loro, sicuramente non la laurea.
Preposizioni articolate
Preposizioni articolate
Ho dato da mangiare al cane
Ho dato una lettera al vicino
Ho mangiato una sogliola al sale
Ho dato una lettera ai vicini
Ho dato da mangiare ai cani
Ho spedito un pacco regalo ai nonni in Austria.
Ho telefonato alla nonna
Ho cucinato una pastasciutta all’italiana
Ho detto tutto all’impiegata della posta
Ho spedito gli auguri alla mamma della mia ragazza
Ho detto alle zie che oggi sono qui
Ho detto alle vicine di venire stasera
Elizabeth ha detto alle amiche di venire a prendere il the
Manfred oggi va allo stadio
Carlo va all’Istituto Italiano di Cultura
Le tasse vanno allo stato
Oggi ho dato agli zii l’invito del matrimonio di mio fratello
Manfred ha detto agli impiegati della Banca che non è contento
Carlo ha dato agli allievi i compiti a casa
Oggi ero dal barbiere
Il bambino ha preso le pulci dal gatto
Il pane è dal fornaio
Oggi prendiamo il the dai vicini
Questo odore di erba viene dai campi
Quella ragazza viene dai Paesi Bassi
Il caffè viene dall’Africa
Souy viene dall’Ungheria
Questo baccano viene dalla strada
L’acqua dei fiumi viene dalle montagne
Questo biglietto è arrivato dalle nostre cugine d’America
Il legno dei mobili viene dalle foreste
Questo odore viene dallo scantinato
Padre e figlio tornano dallo zoo
Quella barca arriva dall’isolotto
Ieri sera sono stato dagli zii a cena
Questi rumori vengono dagli animali dello zoo
I barbari arrivarono dagli spazi sterminati della steppa
Il pelo del cane è bianco
Il colore del mare è azzurro
Il colore del cielo è blu
La casa dei nonni è vicina
Le ciotole dei cani sono due
Il rumore dei treni qui è sopportabile
Il nome della zia è italiano
La casa dell’amica di Elizabeth è molto grande
Il giardino della casa non è grande, ma molto ordinato
Il colore delle foglie adesso è giallo
La curiosità delle zie è infinita
Gli abitanti delle foreste sono in pericolo
Il cane dello zio è un Setter
La macchina dell’imbianchino è sempre sporca
L’umore dell’impiegato dell’ufficio è sempre nero
La casa degli zii è a Vienna
Le scrivanie degli impiegati sono sempre in disordine
Questo cane è degli inquilini del piano di sopra
Il pane è nel cassetto della cucina
Il sofa è nel salotto
La scopa è nel ripostiglio
Le bottiglie sono nella stanza di sotto
Il signor Muller abita nella casa accanto alla nostra
Le galline sono nell’aia
La sera le persone sono nelle case
E’ Natale, e nelle vetrine ci sono molti vestiti
E’ notte, e nelle strade non c’è nessuno
L’astronauta è nello spazio
Le chiavi di casa sono nell’auto
Il libro è nello zaino
New York è negli Stati Uniti d’America
Negli spaghetti ci sono aglio, olio e pomodoro
Gli attrezzi sono negli scaffali in cantina
Il libro è sul tavolo
Il televisore è sul mobiletto
L’affettatrice è sul mobile di cucina
Le merci viaggiano sui treni
I piccioni sono sui monumenti
I camini sono sui tetti
Il turista dorme sull’amaca
Il pescatore è sulla barca
Il gatto è sulla pianta
Le turiste sono sulle sdraio
Gli olivi sono sulle colline
La neve è sulle cime delle montagne
Il ragazzo è sullo scooter
Il mobile della cucina è sull’acquaio
Il costo del maglione è sullo scontrino
I piloti volano sugli aerei
I panni sono sugli stenditoi
Le torte, nella pasticceria, sono sugli espositori
Manfred è fuori col cane.
Battista è al lavoro col furgone.
Astrid è andata al lavoro col tram
Elizabeth è a casa coi (con i gatti)
Carlo è al tavolo coi (con i) clienti del ristorante
Manfred parla coi (con i ) lavoratori.
Oggi sono andato a lavoro colla (con la) macchina
Vai a scuola (con la) colla zia?
Vai in centro con la (colla) metropolitana?
Domani hai un appuntamento colle (con le) zie al ristorante?
Mangi gli spaghetti (colle) con le cozze?
Astrid a mezzogiorno va a mangiare con le (colle) colleghe di lavoro.
Oggi vado in centro (con l’) coll’autobus
Elizabeth discute (con l’) coll’impiegato delle poste
Manfred litiga (con l’) coll’installatore di pompe
Oggi io sono a mangiare (con gli) cogli zii
Domani sono a cena (con gli) cogli amici
Elizabeth prepara una torta (con gli) cogli ingredienti della ricetta
Ho dato da mangiare al cane
Ho dato una lettera al vicino
Ho mangiato una sogliola al sale
Ho dato una lettera ai vicini
Ho dato da mangiare ai cani
Ho spedito un pacco regalo ai nonni in Austria.
Ho telefonato alla nonna
Ho cucinato una pastasciutta all’italiana
Ho detto tutto all’impiegata della posta
Ho spedito gli auguri alla mamma della mia ragazza
Ho detto alle zie che oggi sono qui
Ho detto alle vicine di venire stasera
Elizabeth ha detto alle amiche di venire a prendere il the
Manfred oggi va allo stadio
Carlo va all’Istituto Italiano di Cultura
Le tasse vanno allo stato
Oggi ho dato agli zii l’invito del matrimonio di mio fratello
Manfred ha detto agli impiegati della Banca che non è contento
Carlo ha dato agli allievi i compiti a casa
Oggi ero dal barbiere
Il bambino ha preso le pulci dal gatto
Il pane è dal fornaio
Oggi prendiamo il the dai vicini
Questo odore di erba viene dai campi
Quella ragazza viene dai Paesi Bassi
Il caffè viene dall’Africa
Souy viene dall’Ungheria
Questo baccano viene dalla strada
L’acqua dei fiumi viene dalle montagne
Questo biglietto è arrivato dalle nostre cugine d’America
Il legno dei mobili viene dalle foreste
Questo odore viene dallo scantinato
Padre e figlio tornano dallo zoo
Quella barca arriva dall’isolotto
Ieri sera sono stato dagli zii a cena
Questi rumori vengono dagli animali dello zoo
I barbari arrivarono dagli spazi sterminati della steppa
Il pelo del cane è bianco
Il colore del mare è azzurro
Il colore del cielo è blu
La casa dei nonni è vicina
Le ciotole dei cani sono due
Il rumore dei treni qui è sopportabile
Il nome della zia è italiano
La casa dell’amica di Elizabeth è molto grande
Il giardino della casa non è grande, ma molto ordinato
Il colore delle foglie adesso è giallo
La curiosità delle zie è infinita
Gli abitanti delle foreste sono in pericolo
Il cane dello zio è un Setter
La macchina dell’imbianchino è sempre sporca
L’umore dell’impiegato dell’ufficio è sempre nero
La casa degli zii è a Vienna
Le scrivanie degli impiegati sono sempre in disordine
Questo cane è degli inquilini del piano di sopra
Il pane è nel cassetto della cucina
Il sofa è nel salotto
La scopa è nel ripostiglio
Le bottiglie sono nella stanza di sotto
Il signor Muller abita nella casa accanto alla nostra
Le galline sono nell’aia
La sera le persone sono nelle case
E’ Natale, e nelle vetrine ci sono molti vestiti
E’ notte, e nelle strade non c’è nessuno
L’astronauta è nello spazio
Le chiavi di casa sono nell’auto
Il libro è nello zaino
New York è negli Stati Uniti d’America
Negli spaghetti ci sono aglio, olio e pomodoro
Gli attrezzi sono negli scaffali in cantina
Il libro è sul tavolo
Il televisore è sul mobiletto
L’affettatrice è sul mobile di cucina
Le merci viaggiano sui treni
I piccioni sono sui monumenti
I camini sono sui tetti
Il turista dorme sull’amaca
Il pescatore è sulla barca
Il gatto è sulla pianta
Le turiste sono sulle sdraio
Gli olivi sono sulle colline
La neve è sulle cime delle montagne
Il ragazzo è sullo scooter
Il mobile della cucina è sull’acquaio
Il costo del maglione è sullo scontrino
I piloti volano sugli aerei
I panni sono sugli stenditoi
Le torte, nella pasticceria, sono sugli espositori
Manfred è fuori col cane.
Battista è al lavoro col furgone.
Astrid è andata al lavoro col tram
Elizabeth è a casa coi (con i gatti)
Carlo è al tavolo coi (con i) clienti del ristorante
Manfred parla coi (con i ) lavoratori.
Oggi sono andato a lavoro colla (con la) macchina
Vai a scuola (con la) colla zia?
Vai in centro con la (colla) metropolitana?
Domani hai un appuntamento colle (con le) zie al ristorante?
Mangi gli spaghetti (colle) con le cozze?
Astrid a mezzogiorno va a mangiare con le (colle) colleghe di lavoro.
Oggi vado in centro (con l’) coll’autobus
Elizabeth discute (con l’) coll’impiegato delle poste
Manfred litiga (con l’) coll’installatore di pompe
Oggi io sono a mangiare (con gli) cogli zii
Domani sono a cena (con gli) cogli amici
Elizabeth prepara una torta (con gli) cogli ingredienti della ricetta
domenica 13 settembre 2009
Una giornata al mare in Italia
Una giornata al mare in Italia.
Oggi è una bella giornata, siamo alla fine della primavera e Il signor Ullmann vuole andare al mare con sua moglie. Finalmente è giugno, l’estate si avvicina, è già molto caldo. Anselmo e sua moglie sono a Forte dei Marmi, in Toscana, e passano una settimana di vacanza in un agriturismo vicino a Lucca.
Signor U – Oggi andiamo al mare, ma dobbiamo comprare alcune cose. Per esempio non abbiamo l’ombrellone, le ciabatte da mare, e nemmeno l’olio solare, altrimenti ci bruciamo.
Signora U – Meno male che abbiamo i costumi da bagno! E poi non abbiamo nemmeno i teli da mare.
U – Adesso andiamo in un negozio e compriamo tutto quello che ci serve.
Nel negozio di articoli da mare.
U – Buongiorno
Commessa – buongiorno, in che cosa posso servirvi?
U – Dobbiamo andare al mare, ma dobbiamo comprare alcune cose. Avete i teli da mare?
Commessa - Certamente, qui ne abbiamo di molti tipi, guardi!
Signora U – Ecco, questi due con i disegni dei pesci mi piacciono molto.
Commessa – Benissimo! E poi che cosa vi serve?
U - Ci servono anche le ciabatte da mare, un ombrellone, l’olio solare, e anche una borsa da spiaggia.
Commessa – Bene, guardate, qui c’è l’ombrellone, lo vuole grande o piccolo?
U – Grande, grazie, perché siamo in due.
Commessa – Qui ci sono le ciabatte, da uomo e da donna. E qui ci sono gli oli per il sole, che sono di diversi tipi. Quale preferite? Uno ad alta protezione o a bassa protezione?
U – Per me uno ad alta protezione, ho la pelle delicata, addirittura ne vorrei uno per bambini.
Signora U – Per me va bene uno a bassa protezione, io mi abbronzo subito.
Commessa – Benissimo, ecco qua. Buongiorno e buona giornata!
I signori Ullmann escono dal negozio e vanno verso la spiaggia.
U – Adesso dobbiamo decidere dove andare al mare, in uno stabilimento (un bagnetto, un bagno), o nella spiaggia libera?
Signora U – Io preferire andare in uno stabilimento, è più comodo.
U – Ma abbiamo comprato l’ombrellone!
Signor U – Non importa, lo lasciamo chiuso. Ma tu vorresti andare nella spiaggia libera?
U - Io si, ma è uguale, andiamo in uno stabilimento.
I signori Ullmann al “Bagno Delfino”.
Titolare del bagno - Buongiorno signori, desiderate?
Signori U – Buongiorno, vorremmo un ombrellone.
Titolare del bagno – Lo volete vicino alla spiaggia o un po’ più distante?
Signori U – Per noi è lo stesso. Vorremmo anche due sdraio, una sedia, e anche una cabina per lasciare le nostre cose.
Titolare – Benissimo, adesso chiamo il bagnino, che vi accompagna all’ombrellone. Vi do l’ombrellone 116, che è un po’ più lontano dalla zona dove i bambini e i ragazzi giocano a pallone e a pallavolo, perché fanno molto rumore. Restate tutto il giorno o rimanete anche domani?
U – Stiamo solo oggi, ma magari torniamo domani.
Titolare – Benissimo. Nel bagno abbiamo anche, a disposizione degli ospiti, la piscina, il ristorante, la sala relax con internet e le riviste ed i quotidiani, e una zona dei giochi per i bambini, ma voi non li avete con voi.
U - I nostri figli sono grandi e non vengono al mare con noi.
Titolare – Se volete andare in mare, abbiamo anche dei pattini o delle canoe.
Signora U – grazie, ma credo che ci riposeremo al sole e che andremo a fare una passeggiata più tardi.
Il carnevale di Viareggio.
Di sicuro tutti conoscono, anche all’estero, il carnevale di Viareggio. Viene chiamato il Carnevale d’Italia, e per festeggiarlo, vengono costruiti degli enormi carri, che si chiamano carri di carnevale, che sfilano per alcune domeniche durante il periodo di carnevale. Meno conosciute, ma veramente molto belle, sono le feste che si svolgono nei rioni di Viareggio. Ogni rione prepara, a turno, alcune serate di festa. In ogni piazza del rione ci sono palchi dove si suona musica e la gente passa da una piazza all’altra a ballare. Ci sono molti banchetti dove si può mangiare e bere, e ovviamente la gente beve molto ed è molto allegra. Il rione più grande che organizza la festa più grossa è La Darsena, dove ci sono anche 10.000 persone. Le feste dei rioni sono il cuore del carnevale di Viareggio, e se si vuole capire questa piccola città della Toscana, bisogna vedere almeno una volta la festa della Darsena. In Italia ci sono molte maschere, quella di Viareggio si chiama Burlamacco.
I signori Ullmann a Pisa.
Oggi i signori Urbanek, in Toscana da alcuni giorni, vogliono visitare Pisa, sono scesi dal treno, hanno chiesto delle indicazioni, e sono arrivati vicino a Piazza dei Miracoli.
U – Quel signore ci ha detto che Piazza dei miracoli è qui vicino, ma io non vedo ancora la torre.
Signora U – Continuiamo a camminare, la gente viene tutta da quella parte.
Improvvisamente, i signori Urbanek entrano in Piazza dei Miracoli. La Piazza è in realtà un enorme prato verde, dove si trovano il duomo, il battistero, e la torre di Pisa che, come tutti sanno, pende.
Signora U – Guarda quanti giapponesi che fanno le foto e che reggono la torre!
U – Io non farà mai una foro così ridicola.
Signora U – Ma io si, e voglio una da mostrare agli amici.
U – Va bene, allora compriamo un rotolino per la macchina fotografica. Ci sono molti banchetti che vendono articoli turistici.
Signora U – Certo, e compriamo anche un modellino della torre di Pisa.
U – Si può salire sulla torre?
Vigile Urbano – Certo, c’è un biglietto da pagare, ma da lassù la vista è bellissima, si vede tutta Pisa, il mare e anche le Alpi Apuane.
U – Grazie. Hai sentito cara? Si può salire sulla torre.
Signora U – Non vedi? La torre pende, ma anche se non pendesse, non sarebbe dritta. Perché?
U – Perché gli ultimi piani della torre sono stati costruiti quando già la torre pendeva. La torre, quindi, non solo pende, ma è anche storta.
Oggi è una bella giornata, siamo alla fine della primavera e Il signor Ullmann vuole andare al mare con sua moglie. Finalmente è giugno, l’estate si avvicina, è già molto caldo. Anselmo e sua moglie sono a Forte dei Marmi, in Toscana, e passano una settimana di vacanza in un agriturismo vicino a Lucca.
Signor U – Oggi andiamo al mare, ma dobbiamo comprare alcune cose. Per esempio non abbiamo l’ombrellone, le ciabatte da mare, e nemmeno l’olio solare, altrimenti ci bruciamo.
Signora U – Meno male che abbiamo i costumi da bagno! E poi non abbiamo nemmeno i teli da mare.
U – Adesso andiamo in un negozio e compriamo tutto quello che ci serve.
Nel negozio di articoli da mare.
U – Buongiorno
Commessa – buongiorno, in che cosa posso servirvi?
U – Dobbiamo andare al mare, ma dobbiamo comprare alcune cose. Avete i teli da mare?
Commessa - Certamente, qui ne abbiamo di molti tipi, guardi!
Signora U – Ecco, questi due con i disegni dei pesci mi piacciono molto.
Commessa – Benissimo! E poi che cosa vi serve?
U - Ci servono anche le ciabatte da mare, un ombrellone, l’olio solare, e anche una borsa da spiaggia.
Commessa – Bene, guardate, qui c’è l’ombrellone, lo vuole grande o piccolo?
U – Grande, grazie, perché siamo in due.
Commessa – Qui ci sono le ciabatte, da uomo e da donna. E qui ci sono gli oli per il sole, che sono di diversi tipi. Quale preferite? Uno ad alta protezione o a bassa protezione?
U – Per me uno ad alta protezione, ho la pelle delicata, addirittura ne vorrei uno per bambini.
Signora U – Per me va bene uno a bassa protezione, io mi abbronzo subito.
Commessa – Benissimo, ecco qua. Buongiorno e buona giornata!
I signori Ullmann escono dal negozio e vanno verso la spiaggia.
U – Adesso dobbiamo decidere dove andare al mare, in uno stabilimento (un bagnetto, un bagno), o nella spiaggia libera?
Signora U – Io preferire andare in uno stabilimento, è più comodo.
U – Ma abbiamo comprato l’ombrellone!
Signor U – Non importa, lo lasciamo chiuso. Ma tu vorresti andare nella spiaggia libera?
U - Io si, ma è uguale, andiamo in uno stabilimento.
I signori Ullmann al “Bagno Delfino”.
Titolare del bagno - Buongiorno signori, desiderate?
Signori U – Buongiorno, vorremmo un ombrellone.
Titolare del bagno – Lo volete vicino alla spiaggia o un po’ più distante?
Signori U – Per noi è lo stesso. Vorremmo anche due sdraio, una sedia, e anche una cabina per lasciare le nostre cose.
Titolare – Benissimo, adesso chiamo il bagnino, che vi accompagna all’ombrellone. Vi do l’ombrellone 116, che è un po’ più lontano dalla zona dove i bambini e i ragazzi giocano a pallone e a pallavolo, perché fanno molto rumore. Restate tutto il giorno o rimanete anche domani?
U – Stiamo solo oggi, ma magari torniamo domani.
Titolare – Benissimo. Nel bagno abbiamo anche, a disposizione degli ospiti, la piscina, il ristorante, la sala relax con internet e le riviste ed i quotidiani, e una zona dei giochi per i bambini, ma voi non li avete con voi.
U - I nostri figli sono grandi e non vengono al mare con noi.
Titolare – Se volete andare in mare, abbiamo anche dei pattini o delle canoe.
Signora U – grazie, ma credo che ci riposeremo al sole e che andremo a fare una passeggiata più tardi.
Il carnevale di Viareggio.
Di sicuro tutti conoscono, anche all’estero, il carnevale di Viareggio. Viene chiamato il Carnevale d’Italia, e per festeggiarlo, vengono costruiti degli enormi carri, che si chiamano carri di carnevale, che sfilano per alcune domeniche durante il periodo di carnevale. Meno conosciute, ma veramente molto belle, sono le feste che si svolgono nei rioni di Viareggio. Ogni rione prepara, a turno, alcune serate di festa. In ogni piazza del rione ci sono palchi dove si suona musica e la gente passa da una piazza all’altra a ballare. Ci sono molti banchetti dove si può mangiare e bere, e ovviamente la gente beve molto ed è molto allegra. Il rione più grande che organizza la festa più grossa è La Darsena, dove ci sono anche 10.000 persone. Le feste dei rioni sono il cuore del carnevale di Viareggio, e se si vuole capire questa piccola città della Toscana, bisogna vedere almeno una volta la festa della Darsena. In Italia ci sono molte maschere, quella di Viareggio si chiama Burlamacco.
I signori Ullmann a Pisa.
Oggi i signori Urbanek, in Toscana da alcuni giorni, vogliono visitare Pisa, sono scesi dal treno, hanno chiesto delle indicazioni, e sono arrivati vicino a Piazza dei Miracoli.
U – Quel signore ci ha detto che Piazza dei miracoli è qui vicino, ma io non vedo ancora la torre.
Signora U – Continuiamo a camminare, la gente viene tutta da quella parte.
Improvvisamente, i signori Urbanek entrano in Piazza dei Miracoli. La Piazza è in realtà un enorme prato verde, dove si trovano il duomo, il battistero, e la torre di Pisa che, come tutti sanno, pende.
Signora U – Guarda quanti giapponesi che fanno le foto e che reggono la torre!
U – Io non farà mai una foro così ridicola.
Signora U – Ma io si, e voglio una da mostrare agli amici.
U – Va bene, allora compriamo un rotolino per la macchina fotografica. Ci sono molti banchetti che vendono articoli turistici.
Signora U – Certo, e compriamo anche un modellino della torre di Pisa.
U – Si può salire sulla torre?
Vigile Urbano – Certo, c’è un biglietto da pagare, ma da lassù la vista è bellissima, si vede tutta Pisa, il mare e anche le Alpi Apuane.
U – Grazie. Hai sentito cara? Si può salire sulla torre.
Signora U – Non vedi? La torre pende, ma anche se non pendesse, non sarebbe dritta. Perché?
U – Perché gli ultimi piani della torre sono stati costruiti quando già la torre pendeva. La torre, quindi, non solo pende, ma è anche storta.
S.Galgano e la spada nella roccia
S. Galgano e la spada nella roccia.
Signor U. e signora, dopo essere stati a Siena, vanno a fare una gita a San Galgano, dove c’è una chiesa molto particolare, e dove c’è la spada nella roccia.
Signora U – Guarda caro, che chiesa! Com’è grande, e così sperduta nella campagna! Ma è incredibile, potrebbe essere un Duomo di una grande città, non mi sembra poi proprio più piccolo del Duomo di Santo Stefano a Vienna, forse, anzi, sicuramente, più basso, ma è comunque una chiesa di grandi dimensioni!... ma non ha il tetto!
A – Questo è veramente incredibile, una chiesa così grande… senza il tetto.
I signori U parcheggiano, scendono dall’auto e restano a guardare stupefatti lo spettacolo. In mezzo alla campagna c’è una chiesa che potrebbe essere un Duomo, senza praticamente nulla intorno, e senza il tetto. Sembra un sogno. E’ l’Abbazia di San Galgano, e il tetto gliel’hanno rubato i senesi durante una guerra. Da allora la chiesa è rimasta così.
I signori U entrano nella chiesa.
S - Ma guarda caro, non c’è nemmeno più il pavimento, c’è l’erba, all’interno della chiesa, come se fosse un prato. Non ho mai visto niente di simile. Ci sono solo i muri, ma per il resto la chiesa è intatta, e bellissima, di stile gotico.
A – I senesi hanno rubato il tetto, forse per punire un vescovo o un principe rivale, e hanno lasciato la chiesa in piedi per far capire a chi vedesse questa chiesa la potenza di Siena. Ma vieni cara, andiamo visitare un’altra cosa veramente particolare di questo luogo.
I signori U escono dalla chiesa e si incamminano lungo una stradina in lieve salita, che porta, dopo un paio di centinaia di metri, a una chiesetta.
S – Beh, questa chiesa è piccolina, ma almeno ha il tetto!
A – Vieni cara, entriamo.
All’interno della chiesa si trova un piccolo altare e una pietra, nella quale è stata conficcata una spada, vera, risalente al medioevo. Ci è stata messa da un nobile Cavaliere, stanco della violenza e della vanità del mondo, in segno del suo pentimento e del suo rifiuto delle cose terrene. Il Cavaliere volle poi infatti diventare un eremita, e vivere non nella ricchezza ma nella povertà e nella contemplazione.
S – La leggenda della spada nella roccia di Re Artù dunque non è poi una leggenda, è vera. Questa è la vera spada nella roccia.
A – Sembra che la storia del giovane che estrae la spada e che diventa Re abbia preso spunto proprio da questa spada.
S – Chissà, magari Re Artù era di queste parti!
Signor U. e signora, dopo essere stati a Siena, vanno a fare una gita a San Galgano, dove c’è una chiesa molto particolare, e dove c’è la spada nella roccia.
Signora U – Guarda caro, che chiesa! Com’è grande, e così sperduta nella campagna! Ma è incredibile, potrebbe essere un Duomo di una grande città, non mi sembra poi proprio più piccolo del Duomo di Santo Stefano a Vienna, forse, anzi, sicuramente, più basso, ma è comunque una chiesa di grandi dimensioni!... ma non ha il tetto!
A – Questo è veramente incredibile, una chiesa così grande… senza il tetto.
I signori U parcheggiano, scendono dall’auto e restano a guardare stupefatti lo spettacolo. In mezzo alla campagna c’è una chiesa che potrebbe essere un Duomo, senza praticamente nulla intorno, e senza il tetto. Sembra un sogno. E’ l’Abbazia di San Galgano, e il tetto gliel’hanno rubato i senesi durante una guerra. Da allora la chiesa è rimasta così.
I signori U entrano nella chiesa.
S - Ma guarda caro, non c’è nemmeno più il pavimento, c’è l’erba, all’interno della chiesa, come se fosse un prato. Non ho mai visto niente di simile. Ci sono solo i muri, ma per il resto la chiesa è intatta, e bellissima, di stile gotico.
A – I senesi hanno rubato il tetto, forse per punire un vescovo o un principe rivale, e hanno lasciato la chiesa in piedi per far capire a chi vedesse questa chiesa la potenza di Siena. Ma vieni cara, andiamo visitare un’altra cosa veramente particolare di questo luogo.
I signori U escono dalla chiesa e si incamminano lungo una stradina in lieve salita, che porta, dopo un paio di centinaia di metri, a una chiesetta.
S – Beh, questa chiesa è piccolina, ma almeno ha il tetto!
A – Vieni cara, entriamo.
All’interno della chiesa si trova un piccolo altare e una pietra, nella quale è stata conficcata una spada, vera, risalente al medioevo. Ci è stata messa da un nobile Cavaliere, stanco della violenza e della vanità del mondo, in segno del suo pentimento e del suo rifiuto delle cose terrene. Il Cavaliere volle poi infatti diventare un eremita, e vivere non nella ricchezza ma nella povertà e nella contemplazione.
S – La leggenda della spada nella roccia di Re Artù dunque non è poi una leggenda, è vera. Questa è la vera spada nella roccia.
A – Sembra che la storia del giovane che estrae la spada e che diventa Re abbia preso spunto proprio da questa spada.
S – Chissà, magari Re Artù era di queste parti!
Presentarsi (esercizio)
Presentarsi
A- Ciao, tu di dove sei?
B-Ciao, io sono viennese, e sono austriaca.
A - E Carlo di dov’è?
B- Carlo è di Grosseto, è toscano, e dunque è italiano.
A- Ma tu dove sei nata?
B-Io sono nata a ……………. e abito nel ……………………. distretto …………………, a Vienna, in …………………….., al numero …… . E tu dove abiti?
B – Io abito a Vienna, in ……………………… al numero ……, nel ………………….. distretto.
La forma di cortesia per i saluti
M- Buongiorno, signor …………….., come sta?
H – Bene, grazie, e Lei, signora ……………?
M – Molto bene, grazie. Tutto bene a casa?
H – Tutto a posto, grazie.
M – Ma chi è questo signore che è con te?
H – Questo è il signor Vivarelli, e vorrei presentartelo.
M – Con piacere! Da dove viene?
H – Dall’Italia, e insegna italiano qui a Vienna.
M- Piacere!
Carlo – Piacere!
Il lavoro
H- Ma tu che lavoro fai?
M – Io sono (faccio) …… ………………. E tu?
H Io sono …………..
M- E dove hai studiato?
H - Io ho studiato a (in) ……………………alla facoltà ……………………………… all’Università di …………………………………………………….
e lavoro………..………………………………………… E tu dove hai studiato?
M - Io ho studiato a (in) ……………………………alla facoltà di ……………………… e lavoro …..……….…………………………………………………………………..
A- Ciao, tu di dove sei?
B-Ciao, io sono viennese, e sono austriaca.
A - E Carlo di dov’è?
B- Carlo è di Grosseto, è toscano, e dunque è italiano.
A- Ma tu dove sei nata?
B-Io sono nata a ……………. e abito nel ……………………. distretto …………………, a Vienna, in …………………….., al numero …… . E tu dove abiti?
B – Io abito a Vienna, in ……………………… al numero ……, nel ………………….. distretto.
La forma di cortesia per i saluti
M- Buongiorno, signor …………….., come sta?
H – Bene, grazie, e Lei, signora ……………?
M – Molto bene, grazie. Tutto bene a casa?
H – Tutto a posto, grazie.
M – Ma chi è questo signore che è con te?
H – Questo è il signor Vivarelli, e vorrei presentartelo.
M – Con piacere! Da dove viene?
H – Dall’Italia, e insegna italiano qui a Vienna.
M- Piacere!
Carlo – Piacere!
Il lavoro
H- Ma tu che lavoro fai?
M – Io sono (faccio) …… ………………. E tu?
H Io sono …………..
M- E dove hai studiato?
H - Io ho studiato a (in) ……………………alla facoltà ……………………………… all’Università di …………………………………………………….
e lavoro………..………………………………………… E tu dove hai studiato?
M - Io ho studiato a (in) ……………………………alla facoltà di ……………………… e lavoro …..……….…………………………………………………………………..
L. all'Agenzia Immobiliare
L. all’Agenzia Immobiliare “La Madonnina” a Milano.
L - Buongiorno, mi chiamo L., sono di Vienna e sono venuto a Milano a studiare pianoforte. Ed è per questo che cerco una stanza o un appartamento qui in città. Lei potrebbe aiutarmi? Cerco anche una WG, se esistono.
Agente Immobiliare - Buongiorno, Signor L.. Io posso aiutarla, ma non so proprio che cosa sia una WG.
L – Una Wg è una stanza che si affitta in un appartamento dove ci sono altri studenti.
Ag – Mai sentito nominare il nome WG. In Italia non esistono. Esistono delle stanze in affitto, o degli appartamenti in affitto, ma non hanno un nome particolare, si chiamano solo camere in affitto. Ma di solito non hanno contratti regolari. A dire la verità nella mia Agenzia tratto quasi esclusivamente appartamenti, perché le stanze in affitto sono un grosso problema, per la gestione. Lei è solo?
L – No, ho trovato altri tre studenti al Conservatorio, che con me cercherebbero un appartamento.
Ag - Credo che sia meglio per voi trovare un appartamento insieme, le stanze singole sono un problema da trovare, e spesso si trovano in case dove vivono extracomunitari. E in quale zona cercate questo appartamento? E quanto volete spendere?
L – Il nostro problema è di trovare un appartamento non lontanissimo dal centro, e dal quale possiamo raggiungere con i mezzi pubblici il Conservatorio.
Ag. – Un appartamento in centro è costosissimo, a Milano, ma ce ne sono anche appena al di fuori del centro a prezzi accessibili. Siete in quattro?
L – Si, tre ragazzi, e una ragazza.
Ag – E vi accontentereste (accontentarsi) di un appartamento con tre stanze?
L – Si, due di noi ragazzi possono anche dormire insieme, ma la ragazza deve avere la sua stanza, chiaramente.
Ag – Benissimo, allora ne avrei uno (di appartamento) che farebbe proprio per voi. E’ proprio appena fuori dal centro, nei pressi di Viale Monza, e sarebbe molto comodo perché da Viale Monza passano gli autobus che vanno direttamente in centro.
L – E quanto è grande?
Ag – Allora, l’appartamento ha tre camere da letto, una grande adatta a due persone, una più piccola ma spaziosa, che sarebbe adatta alla ragazza, e una più piccolina, che però per un ragazzo può andare benissimo. L’appartamento si trova al terzo piano, e non c’è l’ascensore, ma per dei giovani come voi non c’è problema per salire le scale. Poi c’è un bagno molto spazioso anche con la vasca da bagno, una cucina abitabile anche per sei persone, una sala piuttosto grande con la televisione, il divano e tre poltrone, uno sgabuzzino ampio, e anche due terrazze. Il palazzo poi è molto tranquillo, le persone che ci abitano sono quasi tutte anziane, e il precedente inquilino, e questa è una fortuna, era proprio un musicista. E gli altri condomini che abitano nel palazzo non hanno mai protestato.
L - Ma per noi non sarà un problema, studiamo tutti pianoforte, e abbiamo i pianoforti elettronici con le cuffie.
Ag - Meglio così, un problema in meno.
L – L’appartamento è ammobiliato?
Ag – Si, è completamente ammobiliato, ci sono anche la lavatrice, la lavastoviglie, i piatti, le posate e le pentole, le padelle eccetera.
L – Quanto è l’affitto?
Ag – L’affitto mensile è di 750 Euro, la cauzione è di 1000 euro, la provvigione della nostra Agenzia è di due mesi. In più ci sono le spese del gas, perché il riscaldamento è termoautonomo, della luce, dell’acqua e del condominio. Le bollette ve le porta il proprietario.
L – Quanto sono le spese per il condominio?
Ag – Sono fisse: 50 euro al mese, per la pulizie delle scale, per il giardino esterno eccetera. Le altre spese di condominio, anche quelle eccezionali, le paga il proprietario, che comunque è una persona molto gentile e disponibile e al quale piacciono i giovani: una persona che conoscerai presto, se vorrete vedere la casa. E poi abita al primo piano del palazzo, e se avete bisogno di qualcosa lui può sempre darvi una mano, sa anche un po’ l’inglese.
L – La casa è nuova? Ci sono dei lavori da fare?
Ag – Deve solo venire l’idraulico a riparare il tubo della doccia e lo scarico della cucina, e il falegname a riparare la chiusura di una finestra, una maniglia è rotta. Ma per il resto la casa è a posto, non c’è da imbiancare, né da fare lavori di muratura. Dimenticavo: nell’atrio del palazzo, nel quale abitano solo otto famiglie, c’è anche posto per le biciclette, e credo che questo sia per voi molto utile, perché non penso che abbiate la macchina. E poi l’androne è chiuso la notte, così non ve le rubano le biciclette, qui a Milano purtroppo rubano tutto.
L – Infatti vogliamo tutti comprare la bicicletta e avere un posto dove tenerla.
Ag – Allora, se vi interessa l’appartamento, possiamo trovarci là.
L – Benissimo, dove si trova esattamente?
Ag – In Via Belgio, al numero nove. Vi va bene domattina alle 10? Se ci troviamo d’accordo, potete anche prenderla subito.
L – D’accordo, allora a domattina alle 10. Come arriviamo in Via Belgio?
Ag – Prendete il 10 dal centro e fate 4 o cinque fermate, adesso non ricordo bene, fino all’altezza di Via Olanda, ma potete chiedere sull’autobus, tu con l’italiano non hai problemi. Arrivederci e a domani.
L – Arrivederci.
L - Buongiorno, mi chiamo L., sono di Vienna e sono venuto a Milano a studiare pianoforte. Ed è per questo che cerco una stanza o un appartamento qui in città. Lei potrebbe aiutarmi? Cerco anche una WG, se esistono.
Agente Immobiliare - Buongiorno, Signor L.. Io posso aiutarla, ma non so proprio che cosa sia una WG.
L – Una Wg è una stanza che si affitta in un appartamento dove ci sono altri studenti.
Ag – Mai sentito nominare il nome WG. In Italia non esistono. Esistono delle stanze in affitto, o degli appartamenti in affitto, ma non hanno un nome particolare, si chiamano solo camere in affitto. Ma di solito non hanno contratti regolari. A dire la verità nella mia Agenzia tratto quasi esclusivamente appartamenti, perché le stanze in affitto sono un grosso problema, per la gestione. Lei è solo?
L – No, ho trovato altri tre studenti al Conservatorio, che con me cercherebbero un appartamento.
Ag - Credo che sia meglio per voi trovare un appartamento insieme, le stanze singole sono un problema da trovare, e spesso si trovano in case dove vivono extracomunitari. E in quale zona cercate questo appartamento? E quanto volete spendere?
L – Il nostro problema è di trovare un appartamento non lontanissimo dal centro, e dal quale possiamo raggiungere con i mezzi pubblici il Conservatorio.
Ag. – Un appartamento in centro è costosissimo, a Milano, ma ce ne sono anche appena al di fuori del centro a prezzi accessibili. Siete in quattro?
L – Si, tre ragazzi, e una ragazza.
Ag – E vi accontentereste (accontentarsi) di un appartamento con tre stanze?
L – Si, due di noi ragazzi possono anche dormire insieme, ma la ragazza deve avere la sua stanza, chiaramente.
Ag – Benissimo, allora ne avrei uno (di appartamento) che farebbe proprio per voi. E’ proprio appena fuori dal centro, nei pressi di Viale Monza, e sarebbe molto comodo perché da Viale Monza passano gli autobus che vanno direttamente in centro.
L – E quanto è grande?
Ag – Allora, l’appartamento ha tre camere da letto, una grande adatta a due persone, una più piccola ma spaziosa, che sarebbe adatta alla ragazza, e una più piccolina, che però per un ragazzo può andare benissimo. L’appartamento si trova al terzo piano, e non c’è l’ascensore, ma per dei giovani come voi non c’è problema per salire le scale. Poi c’è un bagno molto spazioso anche con la vasca da bagno, una cucina abitabile anche per sei persone, una sala piuttosto grande con la televisione, il divano e tre poltrone, uno sgabuzzino ampio, e anche due terrazze. Il palazzo poi è molto tranquillo, le persone che ci abitano sono quasi tutte anziane, e il precedente inquilino, e questa è una fortuna, era proprio un musicista. E gli altri condomini che abitano nel palazzo non hanno mai protestato.
L - Ma per noi non sarà un problema, studiamo tutti pianoforte, e abbiamo i pianoforti elettronici con le cuffie.
Ag - Meglio così, un problema in meno.
L – L’appartamento è ammobiliato?
Ag – Si, è completamente ammobiliato, ci sono anche la lavatrice, la lavastoviglie, i piatti, le posate e le pentole, le padelle eccetera.
L – Quanto è l’affitto?
Ag – L’affitto mensile è di 750 Euro, la cauzione è di 1000 euro, la provvigione della nostra Agenzia è di due mesi. In più ci sono le spese del gas, perché il riscaldamento è termoautonomo, della luce, dell’acqua e del condominio. Le bollette ve le porta il proprietario.
L – Quanto sono le spese per il condominio?
Ag – Sono fisse: 50 euro al mese, per la pulizie delle scale, per il giardino esterno eccetera. Le altre spese di condominio, anche quelle eccezionali, le paga il proprietario, che comunque è una persona molto gentile e disponibile e al quale piacciono i giovani: una persona che conoscerai presto, se vorrete vedere la casa. E poi abita al primo piano del palazzo, e se avete bisogno di qualcosa lui può sempre darvi una mano, sa anche un po’ l’inglese.
L – La casa è nuova? Ci sono dei lavori da fare?
Ag – Deve solo venire l’idraulico a riparare il tubo della doccia e lo scarico della cucina, e il falegname a riparare la chiusura di una finestra, una maniglia è rotta. Ma per il resto la casa è a posto, non c’è da imbiancare, né da fare lavori di muratura. Dimenticavo: nell’atrio del palazzo, nel quale abitano solo otto famiglie, c’è anche posto per le biciclette, e credo che questo sia per voi molto utile, perché non penso che abbiate la macchina. E poi l’androne è chiuso la notte, così non ve le rubano le biciclette, qui a Milano purtroppo rubano tutto.
L – Infatti vogliamo tutti comprare la bicicletta e avere un posto dove tenerla.
Ag – Allora, se vi interessa l’appartamento, possiamo trovarci là.
L – Benissimo, dove si trova esattamente?
Ag – In Via Belgio, al numero nove. Vi va bene domattina alle 10? Se ci troviamo d’accordo, potete anche prenderla subito.
L – D’accordo, allora a domattina alle 10. Come arriviamo in Via Belgio?
Ag – Prendete il 10 dal centro e fate 4 o cinque fermate, adesso non ricordo bene, fino all’altezza di Via Olanda, ma potete chiedere sull’autobus, tu con l’italiano non hai problemi. Arrivederci e a domani.
L – Arrivederci.
La stazione e il treno
La stazione e il treno.
Oggi J. è alla Stazione Termini di Roma e deve prendere il treno per andare a Firenze a fare una gita, o una girata, come si dice in italiano. J. deve fare il biglietto prima di partire, ed è arrivato presto, perché alla biglietteria c’è sempre la fila. Come sempre, in Italia.
Johannes – Buongiorno, vorrei un biglietto per Firenze.
Impiegato – Andata e ritorno o solo andata?
J – Andata e ritorno. Entro quando si può fare il viaggio di ritorno?
I – Entro due mesi.
J – Allora va bene, lo faccia andata e ritorno. Quanto viene? (Quanto costa?)
I – 25 Euro.
J – Posso pagare con il Bancomat?
I – Si, ma se paga in contanti facciamo prima.
J – Va bene, allora pago in contanti.
I – Ecco il biglietto e il resto. Mi raccomando, si ricordi di obliterarlo, prima di salire in treno, altrimenti le fanno la multa! obliterare=entwerten ci sono le macchinette, quelle gialle, all’inizio di ogni binario, però attenzione, perché a volte non funzionano (non fanno)
J – Certamente. (Lei) Sa da che binario parte il treno?
I – Si, dal binario due, ma faccia attenzione, perché a volte il binario di partenza dei treni cambia, guardi il cartellone elettronico sia quello generale con tutte le partenze che quello che c’è al binario.
J – La ringrazio molto, arrivederci.
Dopo aver fatto la fila ed il biglietto, Johannes entra nella zona dove ci sono i binari. La Stazione Termini è molto grande. Johannes va all’edicola a comprare un giornale tedesco per leggere un po’ durante il viaggio, e cerca il binario dal quale parte, alle 10 e 20, il suo treno. Il binario è il binario 2. Per andare a Firenze ci vogliono tre ore. Nella stazione ci sono dei grandi tabelloni elettronici, uno con le partenze, e uno con gli arrivi. Ma ci sono anche gli arrivi e le partenze scritti sugli orari, all’inizio di ogni binario. Purtroppo non è facile capire ciò che c’è scritto nelle note degli orari. Bisogna stare attenti, perché a volte alcuni treni ci sono solo nei giorni festivi, altri solo nei giorni feriali, altri partono solo in alcuni periodi dell’anno, come ad esempio a Natale o a Pasqua.
Per fortuna, il treno di Johannes oggi non ha ritardo, anche se arriva da Napoli.
Alle 10 e 20 arriva il treno di Johannes, che sale sul binario e trova un posto a sedere. Il treno non è molto pieno, e si sta comodi. Johannes ha solo una borsa come bagaglio, perché si ferma a Firenze soltanto tre giorni per una breve visita alla città culla del Rinascimento. Dopo alcuni minuti dalla partenza passa il controllore. Per fortuna che Johannes si è ricordato di timbrare (obliterare) il biglietto.
l’arrivo
la partenza
Il binario
Il sottopassaggio
Il treno
Il ritardo
L’orario
Il biglietto
Il bigliettaio
Il controllore
la multa
la macchinetta obliteratrice
obliterare
timbrare
il timbro
il capotreno
il vagone, la motrice
il macchinista
la valigia – le valigie
il bagaglio – i bagagli
Oggi J. è alla Stazione Termini di Roma e deve prendere il treno per andare a Firenze a fare una gita, o una girata, come si dice in italiano. J. deve fare il biglietto prima di partire, ed è arrivato presto, perché alla biglietteria c’è sempre la fila. Come sempre, in Italia.
Johannes – Buongiorno, vorrei un biglietto per Firenze.
Impiegato – Andata e ritorno o solo andata?
J – Andata e ritorno. Entro quando si può fare il viaggio di ritorno?
I – Entro due mesi.
J – Allora va bene, lo faccia andata e ritorno. Quanto viene? (Quanto costa?)
I – 25 Euro.
J – Posso pagare con il Bancomat?
I – Si, ma se paga in contanti facciamo prima.
J – Va bene, allora pago in contanti.
I – Ecco il biglietto e il resto. Mi raccomando, si ricordi di obliterarlo, prima di salire in treno, altrimenti le fanno la multa! obliterare=entwerten ci sono le macchinette, quelle gialle, all’inizio di ogni binario, però attenzione, perché a volte non funzionano (non fanno)
J – Certamente. (Lei) Sa da che binario parte il treno?
I – Si, dal binario due, ma faccia attenzione, perché a volte il binario di partenza dei treni cambia, guardi il cartellone elettronico sia quello generale con tutte le partenze che quello che c’è al binario.
J – La ringrazio molto, arrivederci.
Dopo aver fatto la fila ed il biglietto, Johannes entra nella zona dove ci sono i binari. La Stazione Termini è molto grande. Johannes va all’edicola a comprare un giornale tedesco per leggere un po’ durante il viaggio, e cerca il binario dal quale parte, alle 10 e 20, il suo treno. Il binario è il binario 2. Per andare a Firenze ci vogliono tre ore. Nella stazione ci sono dei grandi tabelloni elettronici, uno con le partenze, e uno con gli arrivi. Ma ci sono anche gli arrivi e le partenze scritti sugli orari, all’inizio di ogni binario. Purtroppo non è facile capire ciò che c’è scritto nelle note degli orari. Bisogna stare attenti, perché a volte alcuni treni ci sono solo nei giorni festivi, altri solo nei giorni feriali, altri partono solo in alcuni periodi dell’anno, come ad esempio a Natale o a Pasqua.
Per fortuna, il treno di Johannes oggi non ha ritardo, anche se arriva da Napoli.
Alle 10 e 20 arriva il treno di Johannes, che sale sul binario e trova un posto a sedere. Il treno non è molto pieno, e si sta comodi. Johannes ha solo una borsa come bagaglio, perché si ferma a Firenze soltanto tre giorni per una breve visita alla città culla del Rinascimento. Dopo alcuni minuti dalla partenza passa il controllore. Per fortuna che Johannes si è ricordato di timbrare (obliterare) il biglietto.
l’arrivo
la partenza
Il binario
Il sottopassaggio
Il treno
Il ritardo
L’orario
Il biglietto
Il bigliettaio
Il controllore
la multa
la macchinetta obliteratrice
obliterare
timbrare
il timbro
il capotreno
il vagone, la motrice
il macchinista
la valigia – le valigie
il bagaglio – i bagagli
La festa dell'uva a Scansano
La Festa dell’Uva a Scansano.
Ormai innamorati della Maremma, il Signor H e la moglie sono tornati in volo a Grosseto, questa volta a fine Settembre, perché vogliono andare a Scansano, dove c’è la famosa Festa dell’Uva. A Scansano, infatti, si produce un famoso vino rosso, il Morellino di Scansano. Scansano è un piccolo paese, a 29 Km da Grosseto, e si trova in collina, al centro di un territorio curatissimo pieno di viti, olive e altre coltivazioni. Scansano è un paese che ha un piccolo centro storico, percorso da una via circolare, che durante la festa dell’uva è piena di cantine aperte e di ristorantini. Alla festa dell’uva vengono veramente tantissime persone, per cui il paese scoppia di gente.
A – Guarda cara, qui c’è una cantina! Vieni, che assaggiamo questo famoso Morellino di Scansano. Prendine un bicchiere.
S – Buono! E’ anche forte, con cosa è fatto?
A – Il disciplinare del Morellino prevede alcune percentuali di vitigni, ma la parte più grande la prende il Sangiovese, che è il vitigno che ha la percentuale più alta.
S – Guarda, qui si possono mangiare anche i panini col prosciutto o con la mortadella, con il salame, c’è anche il Buristo, la Soppressata. Povera la mia linea!
A – Non ti preoccupare, alla linea pensiamo domani! Guarda, ci sono anche le lumache, i tortelli, gli gnocchi, le lasagne, e l’acqua cotta! Andiamo a ordinare!
Anselmo e signora fanno una bella cena, poi, dopo un caffè, fanno una passeggiata per il centro del paese che, come detto, è percorso da una via circolare.
S- Ma guarda quante cantine, e tutte hanno il vino da offrire. E’ incredibile, qui il vino è proprio una tradizione nel sangue della gente.
A – Ma lo sai che il vino di Scansano era famoso anche hai tempi di Napoleone?
S – Lo credo. Qui si vede che c’è una tradizione secolare, fin dal tempo degli etruschi. Infatti, qui a Scansano c’è anche il Museo del Vino. Se guardi dove metti i piedi, caro, dopo tutto il vino che hai bevuto, possiamo anche visitarlo adesso!
Ormai innamorati della Maremma, il Signor H e la moglie sono tornati in volo a Grosseto, questa volta a fine Settembre, perché vogliono andare a Scansano, dove c’è la famosa Festa dell’Uva. A Scansano, infatti, si produce un famoso vino rosso, il Morellino di Scansano. Scansano è un piccolo paese, a 29 Km da Grosseto, e si trova in collina, al centro di un territorio curatissimo pieno di viti, olive e altre coltivazioni. Scansano è un paese che ha un piccolo centro storico, percorso da una via circolare, che durante la festa dell’uva è piena di cantine aperte e di ristorantini. Alla festa dell’uva vengono veramente tantissime persone, per cui il paese scoppia di gente.
A – Guarda cara, qui c’è una cantina! Vieni, che assaggiamo questo famoso Morellino di Scansano. Prendine un bicchiere.
S – Buono! E’ anche forte, con cosa è fatto?
A – Il disciplinare del Morellino prevede alcune percentuali di vitigni, ma la parte più grande la prende il Sangiovese, che è il vitigno che ha la percentuale più alta.
S – Guarda, qui si possono mangiare anche i panini col prosciutto o con la mortadella, con il salame, c’è anche il Buristo, la Soppressata. Povera la mia linea!
A – Non ti preoccupare, alla linea pensiamo domani! Guarda, ci sono anche le lumache, i tortelli, gli gnocchi, le lasagne, e l’acqua cotta! Andiamo a ordinare!
Anselmo e signora fanno una bella cena, poi, dopo un caffè, fanno una passeggiata per il centro del paese che, come detto, è percorso da una via circolare.
S- Ma guarda quante cantine, e tutte hanno il vino da offrire. E’ incredibile, qui il vino è proprio una tradizione nel sangue della gente.
A – Ma lo sai che il vino di Scansano era famoso anche hai tempi di Napoleone?
S – Lo credo. Qui si vede che c’è una tradizione secolare, fin dal tempo degli etruschi. Infatti, qui a Scansano c’è anche il Museo del Vino. Se guardi dove metti i piedi, caro, dopo tutto il vino che hai bevuto, possiamo anche visitarlo adesso!
In volo a Grosseto
In volo a Grosseto
Dopo alcuni scali, il Signor H e la moglie atterrano all’aeroporto civile di Grosseto. E per fortuna che arrivano con l’aereo! Infatti, i dintorni dell’Aeroporto Baccarini sono completamente bloccati per l’arrivo delle famose Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare italiana, che si esibiranno, in quel giorno, nei cieli di Grosseto. Migliaia di appassionati e di normali cittadini sono assiepati ovunque per assistere all’emozionante spettacolo che offrono le Frecce Tricolori. Le strade intorno all’aeroporto rimangono bloccate tutto il pomeriggio. Le evoluzioni di questi piloti, che sono veri e propri acrobati del cielo, sono veramente impressionanti, e i curiosi e gli appassionati di aerei arrivano da tutta Italia per vederli. Le frecce tricolori vengono ogni qualche anno nell’aeroporto militare di Grosseto, che ospita il IV° Stormo Caccia Eurofighter, e quando questo succede, è una grande festa.
Anselmo e la moglie atterrano invece nell’adiacente aeroporto civile, più umile e dimesso, dove ogni tanto atterra qualche piccolo aereo o qualche charter.
A - Guarda cara, quanta gente, oggi si esibiscono le frecce tricolori, meno male che siamo potuti atterrare!
S- Meno male, si, altrimenti dovevamo atterrare a Pisa, o a Siena! Certo che oggi c’è un po’ di vento!
A- Questo vento è scirocco. Guarda la pista, c’è tutta la polvere rossa, è la polvere del deserto, portata dal vento. Adesso che siamo atterrati, dobbiamo affittare una macchina, sono le dieci di mattina e abbiamo tutto il tempo di visitare la Maremma, così poi raccontiamo tutto a Carlo.
S-Andiamo al mare? So che c’è un bellissimo parco, il Parco Regionale della Maremma, che si può raggiungere in pochi minuti da Grosseto. E che là c’è una meravigliosa spiaggia deserta!
A – Certo cara, facciamo tutto quello che vuoi!
Anselmo e Signora affittano un’auto, e con l’aiuto di un navigatore satellitare, vanno in direzione del piccolo paese di Alberese.
S- Guarda che belle colline, la Maremma è proprio bella, è tutto pieno di vigneti, uliveti, di campi di grano e di granturco. Ci dovremmo venire in vacanza, in un agriturismo, o in un campeggio!
A – Sai che il Granduca di Toscana, che poi diventò imperatore d’Austria, chiamava la maremma “la mia fidanzata”?
S – Lo credo, è veramente incantevole. Ma guarda, c’è l’uscita dalla superstrada, in direzione di Alberese.
Anselmo e signora percorrono i pochi chilometri della piccola strada attraverso la quale si arriva alla spiaggia di Alberese, all’interno del Parco Regionale, dove c’è un parcheggio non asfaltato, proprio tra i pini.
S-Oggi è una giornata incantevole, c’è il sole, non c’è nessuno, e guarda che mare! E’ calmo che sembra una tavola, e non c’è un alito di vento. Che posto magnifico. E non c’è una casa, uno stabilimento balneare, niente.
A- E’ proprio un bel posto! Vieni cara, facciamo una passeggiata sulla spiaggia. So che c’è, proprio vicino alla spiaggia, una delle torri di avvistamento che venivano usate nei secoli scorsi per avvistare i pirati saraceni. Da la, ho saputo, si gode di una vista stupenda.
Anselmo e signora si incamminano lungo la spiaggia, oggi deserta (è metà Maggio). Il mare è calmo, e non c’è vento, perché di mattina in Maremma il vento non c’è quasi mai. Si alza di pomeriggio, e dietro la duna della spiaggia si vede la pineta.
La torre che vuole raggiungere Anselmo è su una collina di roccia che si affaccia proprio sulla spiaggia. Le torri di avvistamento sono molte, e comunicavano tra loro tramite dei fuochi: quando si accendeva un fuoco, significava che c’erano i pirati.
La leggenda della bella Marsilia.
Questa è una storia vera. Una volta i pirati turchi, aiutati da un traditore, riuscirono ad approdare, non visti, nella spiaggia di Alberese, e ad entrare nell’interno, dove uccisero delle famiglie di contadini e rapirono una fanciulla, che era bellissima, e che si chiamava Marsilia. Questa ragazza era così bella che fu portata al cospetto del Sultano, che se ne innamorò. La bella Marsilia divenne la favorita del Sultano, e un figlio divenne pure lui Sultano. Il sangue della Maremma, dunque, scorreva anche nella famiglia reale turca.
A - Guarda cara, che enormi animali che ci sono poco lontano dalla spiaggia! Che cosa sono?
S – Sono Vacche Maremmane, è la razza di bovini che c’è qui in Maremma, guarda che corna enormi che hanno.
A – Speriamo che siano buone di carattere.
S – Certo, altrimenti non le lascerebbero libere. I tori, infatti, sono nei recinti. Ma ecco la stradina per la torre.
Anselmo e la signora arrivano alla torre di avvistamento, che si chiama Torre di Collelungo.
A – Ma da qui c’è una vista stupenda, si vede tutto il mare, le altre torri, e all’interno, questa splendida pineta di un colore verde smeraldo.
S – Ma tu non sai che questa meravigliosa pineta non è naturale, ma è stata creata dal Granduca di Toscana, quello che diceva che la maremma era la sua fidanzata!
A – Peccato che è soltanto primavera, altrimenti verrebbe voglia di fare un bel bagno in quest’acqua azzurra.
S – Vedrai che quest’estate ci torniamo!
Dopo alcuni scali, il Signor H e la moglie atterrano all’aeroporto civile di Grosseto. E per fortuna che arrivano con l’aereo! Infatti, i dintorni dell’Aeroporto Baccarini sono completamente bloccati per l’arrivo delle famose Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare italiana, che si esibiranno, in quel giorno, nei cieli di Grosseto. Migliaia di appassionati e di normali cittadini sono assiepati ovunque per assistere all’emozionante spettacolo che offrono le Frecce Tricolori. Le strade intorno all’aeroporto rimangono bloccate tutto il pomeriggio. Le evoluzioni di questi piloti, che sono veri e propri acrobati del cielo, sono veramente impressionanti, e i curiosi e gli appassionati di aerei arrivano da tutta Italia per vederli. Le frecce tricolori vengono ogni qualche anno nell’aeroporto militare di Grosseto, che ospita il IV° Stormo Caccia Eurofighter, e quando questo succede, è una grande festa.
Anselmo e la moglie atterrano invece nell’adiacente aeroporto civile, più umile e dimesso, dove ogni tanto atterra qualche piccolo aereo o qualche charter.
A - Guarda cara, quanta gente, oggi si esibiscono le frecce tricolori, meno male che siamo potuti atterrare!
S- Meno male, si, altrimenti dovevamo atterrare a Pisa, o a Siena! Certo che oggi c’è un po’ di vento!
A- Questo vento è scirocco. Guarda la pista, c’è tutta la polvere rossa, è la polvere del deserto, portata dal vento. Adesso che siamo atterrati, dobbiamo affittare una macchina, sono le dieci di mattina e abbiamo tutto il tempo di visitare la Maremma, così poi raccontiamo tutto a Carlo.
S-Andiamo al mare? So che c’è un bellissimo parco, il Parco Regionale della Maremma, che si può raggiungere in pochi minuti da Grosseto. E che là c’è una meravigliosa spiaggia deserta!
A – Certo cara, facciamo tutto quello che vuoi!
Anselmo e Signora affittano un’auto, e con l’aiuto di un navigatore satellitare, vanno in direzione del piccolo paese di Alberese.
S- Guarda che belle colline, la Maremma è proprio bella, è tutto pieno di vigneti, uliveti, di campi di grano e di granturco. Ci dovremmo venire in vacanza, in un agriturismo, o in un campeggio!
A – Sai che il Granduca di Toscana, che poi diventò imperatore d’Austria, chiamava la maremma “la mia fidanzata”?
S – Lo credo, è veramente incantevole. Ma guarda, c’è l’uscita dalla superstrada, in direzione di Alberese.
Anselmo e signora percorrono i pochi chilometri della piccola strada attraverso la quale si arriva alla spiaggia di Alberese, all’interno del Parco Regionale, dove c’è un parcheggio non asfaltato, proprio tra i pini.
S-Oggi è una giornata incantevole, c’è il sole, non c’è nessuno, e guarda che mare! E’ calmo che sembra una tavola, e non c’è un alito di vento. Che posto magnifico. E non c’è una casa, uno stabilimento balneare, niente.
A- E’ proprio un bel posto! Vieni cara, facciamo una passeggiata sulla spiaggia. So che c’è, proprio vicino alla spiaggia, una delle torri di avvistamento che venivano usate nei secoli scorsi per avvistare i pirati saraceni. Da la, ho saputo, si gode di una vista stupenda.
Anselmo e signora si incamminano lungo la spiaggia, oggi deserta (è metà Maggio). Il mare è calmo, e non c’è vento, perché di mattina in Maremma il vento non c’è quasi mai. Si alza di pomeriggio, e dietro la duna della spiaggia si vede la pineta.
La torre che vuole raggiungere Anselmo è su una collina di roccia che si affaccia proprio sulla spiaggia. Le torri di avvistamento sono molte, e comunicavano tra loro tramite dei fuochi: quando si accendeva un fuoco, significava che c’erano i pirati.
La leggenda della bella Marsilia.
Questa è una storia vera. Una volta i pirati turchi, aiutati da un traditore, riuscirono ad approdare, non visti, nella spiaggia di Alberese, e ad entrare nell’interno, dove uccisero delle famiglie di contadini e rapirono una fanciulla, che era bellissima, e che si chiamava Marsilia. Questa ragazza era così bella che fu portata al cospetto del Sultano, che se ne innamorò. La bella Marsilia divenne la favorita del Sultano, e un figlio divenne pure lui Sultano. Il sangue della Maremma, dunque, scorreva anche nella famiglia reale turca.
A - Guarda cara, che enormi animali che ci sono poco lontano dalla spiaggia! Che cosa sono?
S – Sono Vacche Maremmane, è la razza di bovini che c’è qui in Maremma, guarda che corna enormi che hanno.
A – Speriamo che siano buone di carattere.
S – Certo, altrimenti non le lascerebbero libere. I tori, infatti, sono nei recinti. Ma ecco la stradina per la torre.
Anselmo e la signora arrivano alla torre di avvistamento, che si chiama Torre di Collelungo.
A – Ma da qui c’è una vista stupenda, si vede tutto il mare, le altre torri, e all’interno, questa splendida pineta di un colore verde smeraldo.
S – Ma tu non sai che questa meravigliosa pineta non è naturale, ma è stata creata dal Granduca di Toscana, quello che diceva che la maremma era la sua fidanzata!
A – Peccato che è soltanto primavera, altrimenti verrebbe voglia di fare un bel bagno in quest’acqua azzurra.
S – Vedrai che quest’estate ci torniamo!
In vacanza a Castiglione della Pescaia
In vacanza a Castiglione della Pescaia.
A – Finalmente siamo arrivati a Castiglione della Pescaia: il viaggio da Vienna e´ stato lungo, sono piu´ di 1100 chilometri. Ma questo paese mi sembra veramente molto bello.
B – Si cara, c´e´ il mare, ci sono delle bellissime spiagge, dei deliziosi ristorantini, il castello. Ma c´e´ anche un bel Museo etrusco, a Vetulonia, che e´ un paese che si trova qui vicino, e che nell´antichita´ e´ stato una citta´ stato etrusca.
A – Bene, adesso dobbiamo trovare l´Agenzia che ci ha affittato l´appartamento, che si trova nella parte vecchia del paese, quella in alto, proprio vicino al castello.
B – Eccola la´, l´Agenzia “Il Gabbiano”. Andiamo!
Titolare dell´Agenzia Immobiliare – Buongiorno, Signori, in cosa posso servirVi? (in che cosa posso esserVi utile?)
A – Buongiorno, siamo i signori Meyer, siamo di Vienna e abbiamo affittato presso la Vostra Agenzia un appartamentino qui a Castiglione della Pescaia.
T – Ah!.. buongiorno, che piacere averVi qui! Benvenuti! Prendo le chiavi e andiamo subito all´appartamento. Avete fatto buon viaggio?
B – Si grazie… ma senta, la caparra era arrivata? Tutto a posto?
T – Certo, il bonifico bancario e´ arrivato la settimana scorsa, non si preoccupi.
A – Dobbiamo saldare la cifra dell´affitto adesso?
T – Facciamo domani con calma, cosi´ Vi preparo la ricevuta. Adesso andiamo all´appartamento.
Dopo pochi minuti, di fronte all´appartamento, in Via dell´Amore.
T – Ecco, questo e´ l´appartamento, entriamo!
B – Ma e´ incantevole, anche la via e´ fantastica, sembra di essere nel Medioevo. Che bellezza, saranno tre settimane meravigliose!
T – Certamente signora, come Le avevo detto per telefono, la zona antica del paese e´ intatta. E l´appartamento, che ha due camere, bagno, cucina e salotto, e´ veramente comodo. Qui non ci sono praticamente rumori. E poi ci sono la lavatrice, l´asciugatrice, la lavastoviglie, la televisione.
A – Non avremo bisogno della televisione, saremo sempre in giro o al mare!
T – Di questo non ne dubito affatto. Bene, queste sono chiavi, se avete bisogno di me, chiamatemi pure al cellulare!
B – Benissimo, per ora grazie!
A - Bene cara, andiamo a visitare il paese.
I signori Meyer arrivano nella parte alta del paese, vicino al castello.
B – Guarda Tesoro, da qui la vista e´ bellissima. Si vedono il mare, l´entrata del porto con i fari, i pescherecci e le barche a vela, la palude, e guarda come e´ magnifica la spiaggia che si perde quasi all´orizzonte. E quella laggiu´ e´ Grosseto.
A – Ho voglia di andare subito al mare, sono le tre, e´ anche l´ora giusta. Andiamo?
B – Certamente, ma dove andiamo? Nella spiaggia libera o in un bagnetto?
A – Andiamo al Bagno Somalia, ce (uns) l´ha consigliato il titolare dell´Agenzia, perche´ la c´e´ un suo amico che si chiama Marco.
B – Bene, passiamo da casa, prendiamo le cose da mare e andiamo!
Poco dopo,al Bagno Somalia.
A – E´ proprio l´ultimo bagno della spiaggia, ma e´ molto carino, ci si puo´ anche mangiare il giorno a pranzo.
Marco – Buongiorno, voi siete gli amici del titolare dell´agenzia. Come e´ stato il viaggio?
B – Faticoso, ma venire qui a Castiglione e´ stata sicuramente la scelta giusta. Ci puoi dare un ombrellone?
Marco – Certamente, adesso viene il bagnino. E´ un po´ burbero, ma non Vi preoccupate, non morde.
A – Voglio prendere il sole tutto il giorno, cosi´ stasera saro´ abrozzatissima
B – Vedi di non bruciarti, cara, perche´ stasera non voglio perdermi le specialita´ di carne e mare del ristorante “Il 13”. Soprattutto la grigliata mista e lo spiedino di carne con le prugne.
la caparra = die Anzahlung - la ricevuta = die Quittung –
die Banküberweisung = il bonifico bancario – il saldo = der Restbetrag –
der Sumpf = la palude –
das Altertum = l´antichita´ - proprio = tatsächtlich
il gabbiano = die Möwe - intatto = unberührt – affatto = gar nicht
avere bisogno = brauchen io ho biogno, tu hai bisogno usw.
der Fischkutter = il peschereccio – das Segelboot = la barca a vela
der Leuchtturm = il faro – il bagnetto = in italiano si dice cosi´ uno stabilimento balneare= das Strandbad
passare = qui e´ nel significato di andare (“passo da casa a prendere i soldi e vengo!”- “Passate da noi stasera, che prendiamo qualcosa da bere!”)
der Bademeister = il bagnino – mordere = beißen – abbronzato = gebraünt -
bruciarsi = sich verbrennen – la prugna = die Pflaume
A – Finalmente siamo arrivati a Castiglione della Pescaia: il viaggio da Vienna e´ stato lungo, sono piu´ di 1100 chilometri. Ma questo paese mi sembra veramente molto bello.
B – Si cara, c´e´ il mare, ci sono delle bellissime spiagge, dei deliziosi ristorantini, il castello. Ma c´e´ anche un bel Museo etrusco, a Vetulonia, che e´ un paese che si trova qui vicino, e che nell´antichita´ e´ stato una citta´ stato etrusca.
A – Bene, adesso dobbiamo trovare l´Agenzia che ci ha affittato l´appartamento, che si trova nella parte vecchia del paese, quella in alto, proprio vicino al castello.
B – Eccola la´, l´Agenzia “Il Gabbiano”. Andiamo!
Titolare dell´Agenzia Immobiliare – Buongiorno, Signori, in cosa posso servirVi? (in che cosa posso esserVi utile?)
A – Buongiorno, siamo i signori Meyer, siamo di Vienna e abbiamo affittato presso la Vostra Agenzia un appartamentino qui a Castiglione della Pescaia.
T – Ah!.. buongiorno, che piacere averVi qui! Benvenuti! Prendo le chiavi e andiamo subito all´appartamento. Avete fatto buon viaggio?
B – Si grazie… ma senta, la caparra era arrivata? Tutto a posto?
T – Certo, il bonifico bancario e´ arrivato la settimana scorsa, non si preoccupi.
A – Dobbiamo saldare la cifra dell´affitto adesso?
T – Facciamo domani con calma, cosi´ Vi preparo la ricevuta. Adesso andiamo all´appartamento.
Dopo pochi minuti, di fronte all´appartamento, in Via dell´Amore.
T – Ecco, questo e´ l´appartamento, entriamo!
B – Ma e´ incantevole, anche la via e´ fantastica, sembra di essere nel Medioevo. Che bellezza, saranno tre settimane meravigliose!
T – Certamente signora, come Le avevo detto per telefono, la zona antica del paese e´ intatta. E l´appartamento, che ha due camere, bagno, cucina e salotto, e´ veramente comodo. Qui non ci sono praticamente rumori. E poi ci sono la lavatrice, l´asciugatrice, la lavastoviglie, la televisione.
A – Non avremo bisogno della televisione, saremo sempre in giro o al mare!
T – Di questo non ne dubito affatto. Bene, queste sono chiavi, se avete bisogno di me, chiamatemi pure al cellulare!
B – Benissimo, per ora grazie!
A - Bene cara, andiamo a visitare il paese.
I signori Meyer arrivano nella parte alta del paese, vicino al castello.
B – Guarda Tesoro, da qui la vista e´ bellissima. Si vedono il mare, l´entrata del porto con i fari, i pescherecci e le barche a vela, la palude, e guarda come e´ magnifica la spiaggia che si perde quasi all´orizzonte. E quella laggiu´ e´ Grosseto.
A – Ho voglia di andare subito al mare, sono le tre, e´ anche l´ora giusta. Andiamo?
B – Certamente, ma dove andiamo? Nella spiaggia libera o in un bagnetto?
A – Andiamo al Bagno Somalia, ce (uns) l´ha consigliato il titolare dell´Agenzia, perche´ la c´e´ un suo amico che si chiama Marco.
B – Bene, passiamo da casa, prendiamo le cose da mare e andiamo!
Poco dopo,al Bagno Somalia.
A – E´ proprio l´ultimo bagno della spiaggia, ma e´ molto carino, ci si puo´ anche mangiare il giorno a pranzo.
Marco – Buongiorno, voi siete gli amici del titolare dell´agenzia. Come e´ stato il viaggio?
B – Faticoso, ma venire qui a Castiglione e´ stata sicuramente la scelta giusta. Ci puoi dare un ombrellone?
Marco – Certamente, adesso viene il bagnino. E´ un po´ burbero, ma non Vi preoccupate, non morde.
A – Voglio prendere il sole tutto il giorno, cosi´ stasera saro´ abrozzatissima
B – Vedi di non bruciarti, cara, perche´ stasera non voglio perdermi le specialita´ di carne e mare del ristorante “Il 13”. Soprattutto la grigliata mista e lo spiedino di carne con le prugne.
la caparra = die Anzahlung - la ricevuta = die Quittung –
die Banküberweisung = il bonifico bancario – il saldo = der Restbetrag –
der Sumpf = la palude –
das Altertum = l´antichita´ - proprio = tatsächtlich
il gabbiano = die Möwe - intatto = unberührt – affatto = gar nicht
avere bisogno = brauchen io ho biogno, tu hai bisogno usw.
der Fischkutter = il peschereccio – das Segelboot = la barca a vela
der Leuchtturm = il faro – il bagnetto = in italiano si dice cosi´ uno stabilimento balneare= das Strandbad
passare = qui e´ nel significato di andare (“passo da casa a prendere i soldi e vengo!”- “Passate da noi stasera, che prendiamo qualcosa da bere!”)
der Bademeister = il bagnino – mordere = beißen – abbronzato = gebraünt -
bruciarsi = sich verbrennen – la prugna = die Pflaume
In albergo a Roma
In Albergo a Roma.
Sig. U – Buongiorno, siamo il signor e la signora U.
Portiere dell’Albergo – Buongiorno, dite pure.
U – Abbiamo prenotato da Vienna per 4 notti da oggi, può controllare?
P – Ma certo, avete una camera matrimoniale, la 422, chiamo il ragazzo e Vi faccio portare i bagagli in camera, è al secondo piano, con l’ascensore. Avete fatto buon viaggio?
U – Si, grazie, siamo venuti con l’aereo, e il volo è molto veloce. Ma a Roma c’è un traffico veramente intenso!
P – Purtroppo l’Italia non è ordinata come l’Austria!
U – Senta, è possibile avere la colazione in camera? Vorremmo cambiarci e mangiare, prima di uscire.
P – Ma certo, non c’è nessun problema. In camera avete anche un frigorifero con varie bevande. Potete darmi i vostri passaporti, o le vostre Carte d’Identità?
U – Certo, ecco i nostri documenti. Può consigliarci il modo di andare in centro?
P – Certo, da qui potete prendere facilmente la metropolitana, oppure la sera tardi potete prendere un taxi, a Roma la notte è un po’ pericoloso.
U – La mattina a che ora si deve lasciare la camera per le pulizie?
P – Di solito entro le dieci, ma se volete potete lasciare la camera anche dopo. La colazione viene servita nel salone fino alle 11.30. Se volete una guida per la città, abbiamo delle guide professioniste che parlano in tedesco.
U – Grazie, forse domani. Oggi preferiamo fare un giro da soli per scoprire la città.
P – E dove andate?
U – Vorremo visitare subito il Colosseo e i Fori Imperiali, e se si può, la Domus Aurea. Poi vogliamo andare in Centro, in Via del Corso, perché mia moglie, come tutte le signore, vuole fare shopping.
P – E nel pomeriggio?
U – Nel pomeriggio vogliamo andare a visitare il Vaticano ed i suoi Musei, se non c’è troppa fila.
P – E stasera Vi consiglio una cenetta a Trastevere, dove ci sono molte trattorie veramente interessanti, che fanno un’ottima cucina.
U – Domani vorremmo visitare il Pantheon e Campo dei Fiori, dove c’è il monumento a Giordano Bruno.
P – E’ un giro veramente completo, e domani sera Vi consiglio di andare ai Castelli romani per cenare e bere del buon vino bianco.
U – Domani vorremmo anche andare a Piazza di Spagna per fare la famosa scalinata.
P – Se oggi andate in Via del Corso, da lì Piazza di Spagna è molto vicina, vi conviene andare oggi. Da Piazza di Spagna poi potete prendere la metropolitana per andare verso la Città del Vaticano. E ricordate che oggi è mercoledì, e il Papa riceve nella famosa Sala Nervi.
U – Speriamo che non ci sia confusione, vorremmo anche salire sulla cupola di Michelangelo.
P – Un po’ di fila sarà forse inevitabile, ma lo spettacolo da lassù è stupendo, si vede tutta Roma.
U – Eventualmente si può anche mangiare in albergo?
P – Certo, abbiamo il ristorante, aperto giorno e sera, con un’ottima cucina internazionale e squisite specialità locali.
U – Avete anche una lavanderia, in albergo?
P – Certo, è sufficiente dire che cosa volete far lavare o stirare.
U – E in camera c’è anche la televisione?
P – Abbiamo la televisione satellitare, per cui si possono vedere canali da tutto il mondo.
U – Che cosa mi consigliereste per la Musica? Ho degli amici a Vienna che vorrebbero ascoltare qualcosa di romano, un cantante locale.
P – Le consiglio Lando Fiorini, che forse è il cantante romano più vero che abbiamo, ma se vuole andare anche a sentire un bel concerto di musica classica, qui a Roma abbiamo l’Orchestra di Santa Cecilia, stasera c’è un concerto nell’omonima chiesa. Anche se a Voi a Vienna la musica classica certo non manca!
U – Per ultimo dove ci consiglierebbe di andare?
P – Alla bocca della verità, certamente, ma fate attenzione, se dite una bugia, vi mangia la mano!
Sig. U – Buongiorno, siamo il signor e la signora U.
Portiere dell’Albergo – Buongiorno, dite pure.
U – Abbiamo prenotato da Vienna per 4 notti da oggi, può controllare?
P – Ma certo, avete una camera matrimoniale, la 422, chiamo il ragazzo e Vi faccio portare i bagagli in camera, è al secondo piano, con l’ascensore. Avete fatto buon viaggio?
U – Si, grazie, siamo venuti con l’aereo, e il volo è molto veloce. Ma a Roma c’è un traffico veramente intenso!
P – Purtroppo l’Italia non è ordinata come l’Austria!
U – Senta, è possibile avere la colazione in camera? Vorremmo cambiarci e mangiare, prima di uscire.
P – Ma certo, non c’è nessun problema. In camera avete anche un frigorifero con varie bevande. Potete darmi i vostri passaporti, o le vostre Carte d’Identità?
U – Certo, ecco i nostri documenti. Può consigliarci il modo di andare in centro?
P – Certo, da qui potete prendere facilmente la metropolitana, oppure la sera tardi potete prendere un taxi, a Roma la notte è un po’ pericoloso.
U – La mattina a che ora si deve lasciare la camera per le pulizie?
P – Di solito entro le dieci, ma se volete potete lasciare la camera anche dopo. La colazione viene servita nel salone fino alle 11.30. Se volete una guida per la città, abbiamo delle guide professioniste che parlano in tedesco.
U – Grazie, forse domani. Oggi preferiamo fare un giro da soli per scoprire la città.
P – E dove andate?
U – Vorremo visitare subito il Colosseo e i Fori Imperiali, e se si può, la Domus Aurea. Poi vogliamo andare in Centro, in Via del Corso, perché mia moglie, come tutte le signore, vuole fare shopping.
P – E nel pomeriggio?
U – Nel pomeriggio vogliamo andare a visitare il Vaticano ed i suoi Musei, se non c’è troppa fila.
P – E stasera Vi consiglio una cenetta a Trastevere, dove ci sono molte trattorie veramente interessanti, che fanno un’ottima cucina.
U – Domani vorremmo visitare il Pantheon e Campo dei Fiori, dove c’è il monumento a Giordano Bruno.
P – E’ un giro veramente completo, e domani sera Vi consiglio di andare ai Castelli romani per cenare e bere del buon vino bianco.
U – Domani vorremmo anche andare a Piazza di Spagna per fare la famosa scalinata.
P – Se oggi andate in Via del Corso, da lì Piazza di Spagna è molto vicina, vi conviene andare oggi. Da Piazza di Spagna poi potete prendere la metropolitana per andare verso la Città del Vaticano. E ricordate che oggi è mercoledì, e il Papa riceve nella famosa Sala Nervi.
U – Speriamo che non ci sia confusione, vorremmo anche salire sulla cupola di Michelangelo.
P – Un po’ di fila sarà forse inevitabile, ma lo spettacolo da lassù è stupendo, si vede tutta Roma.
U – Eventualmente si può anche mangiare in albergo?
P – Certo, abbiamo il ristorante, aperto giorno e sera, con un’ottima cucina internazionale e squisite specialità locali.
U – Avete anche una lavanderia, in albergo?
P – Certo, è sufficiente dire che cosa volete far lavare o stirare.
U – E in camera c’è anche la televisione?
P – Abbiamo la televisione satellitare, per cui si possono vedere canali da tutto il mondo.
U – Che cosa mi consigliereste per la Musica? Ho degli amici a Vienna che vorrebbero ascoltare qualcosa di romano, un cantante locale.
P – Le consiglio Lando Fiorini, che forse è il cantante romano più vero che abbiamo, ma se vuole andare anche a sentire un bel concerto di musica classica, qui a Roma abbiamo l’Orchestra di Santa Cecilia, stasera c’è un concerto nell’omonima chiesa. Anche se a Voi a Vienna la musica classica certo non manca!
U – Per ultimo dove ci consiglierebbe di andare?
P – Alla bocca della verità, certamente, ma fate attenzione, se dite una bugia, vi mangia la mano!
Il tempo libero 2
Il tempo libero
Susanna ama andare a correre nel parco. A lei piace fare sport, e quando puo´ va a fare lunghe passeggiate nel Lainzer Tiergarten. A volte, d´inverno, va anche a nuotare, perche´ c´e´ una bella piscina, vicino a casa sua. A Susanna piace tenersi in forma! Al giorno d´oggi a molte persone piace tenersi in forma e fare sport. Susanna ha una bella bicicletta, e quando viene l´estate va a pedalare lungo il Danubio. A lei piace andare in bicicletta, perche´ puo´ fare delle lunghe gite nei dintorni di Vienna.
tenersi in forma = sich fit halten mantenersi in forma = in Form bleiben
heutzutage = al giorno d´oggi – pedalare =in die Pedale treten
Heinrich, invece, ha un hobby: a lui piace cucinare. E´un appassionato della cucina italiana. Tutte le sere, a casa, prova a fare una ricetta diversa, ed ama invitare gli amici a cena. Cucina gli gnocchi, la carne alla griglia, ma la sua vera passione sono gli spaghetti alle vongole. Heinrich ha comprato molti libri di cucina e ricerca le ricette anche su internet. Heinrich fa l´impiegato alle poste, ma il suo sogno e´ quello di diventare un cuoco in un Ristorante a Roma. Ma non ha il coraggio di lasciare il suo lavoro e di partire all´avventura. E poi ha paura di non sapere bene l´italiano.
Jedoch=invece - begeistert = appassionato - ricercare = ergründen – die Venusmuschel=la vongola
Maria e Gianni hanno invece la passione del ballo. Loro vanno una volta a settimana alla scuola di ballo, dove si ritrovano con un gruppo di amici, anche loro innamorati del ballo. Il Sabato sera, poi, amano andare nelle balere della citta´ a ballare fino a tarda notte. Sanno ballare molti balli, ma il loro preferito e´ il Tango. Una volta sono andati anche in Argentina, la patria del tango, per una settimana, dove hanno lasciato il cuore. Maria e Gianni vogliono anche fondare una scuola di ballo a Vienna, ma ancora non hanno i soldi sufficenti.
die Leidenschaft = la passione - sich befinden, sich treffen = ritrovarsi
la balera = Tanzlokal – vorziehen bevorzugen = preferire
Luigi, invece, ha una passione molto solitaria e silenziosa: lui ha il “police verde”. A lui piace coltivare le piante . Luigi ha una piccolo serra in giardino, ma ha la casa piena di piante, che coltiva con amore. Ha piante di tutti i tipi: fiori, piante da appartamento, piante grasse. La prossima estate vuole comprare degli alberi per il giardino, e adesso studia quali tipi di albero deve comprare, perche´ deve prendere quelli adatti anche per l´inverno di Vienna. Il padre di Luigi era un contadino, e forse lui ha ereditato questa passione dalla famiglia.
erben=ereditare - einen grünen Daumen haben = avere il pollice verde
einzeln, einsam = solitario - leise, ruhig = silenzioso -la serra = das Gewächshaus
coltivare = anpflanzen – la pianta grassa = die Fettpflanze – geeignet=adatto
Heinz, invece, una passione molto facile, per la quale non occorre impegno: a lui piace dormire. Appena puo´, lui si mette a letto, spenge il cellulare e si addormenta. E´un dormiglione. I suoi amici gli hanno detto di fare sport, ma lui non vuole. Lui dice che ha un fisico delicato e che non puo´ affaticarsi.
brauchen = occorrere – ins Bett gehen=mettersi a letto – addormentarsi = einschlafen –Verpflichtung = impegno- il dormiglione = der Schlafmütze-
Körper =fisico – delicato=zart – sich abackern
A Michele invece piace leggere, lui e´ una persona molto riflessiva, che deve pensare sulle cose. E i libri, per lui, sono molto importanti. In casa ha una grande biblioteca piena di libri, riviste e giornali che parlano di molti argomenti, perche´ Michele e´ una persona che si interessa a tutto: arte scienza, cultura, politica.
nachdenklich = riflessivo
Sabine ha invece una vera fissazione, lei ama il computer. Appena puo´, naviga in internet e chatta con persone sconosciute di tutto il mondo. I suoi amici la prendono in giro, e le dicono che vuole solo trovare un fidanzato. Lei invece dice che le piace parlare con la gente, e che su internet si conoscono persone molto interessanti.
eine fixe Idee haben = avere una fissazione, avere un chiodo fisso
kaum = appena –chatten=chattare –
sich Lustig machen, auf den Arm nehmen = prendere in giro
frend, Verlobte = il fidanzato
Roland ha invece una grande passione per la musica. A casa ha un bellissimo stereo e una collezione molto grande di musiche di tutti i tipi: classica, pop, folk, disco. E anche quando e´ fuori di casa non puo´ separarsi dalla musica. Lui ha un I-pod e le cuffie, e ascolta la musica per la strada, in autobus, e anche in ufficio. Il suo titolare, infatti, e´ molto arrabbiato, ma Roland ascolta la musica lo stesso
der Kopfhörer=le cuffie – ebenfalls =lo stesso - tipo= Art
Dino ha una passione incredibile per il cinema. Lui va sempre al cinema, ha la casa piena di Film e conosce tutti gli attori e le attrici, degli anni passati e quelli di oggi. A lui piace andare al cinema anche da solo, gli piace il buio della sala, lo schermo grande e la musica del film. Ogni settimana compra una rivista che parla di cinema e quando c´e´ il Festival del Cinema di Vienna non si perde una proiezione. Una volta Dino e´ stato anche a visitare Cinecitta´ a Roma, e non voleva piu´ venire via.
ein leidenschaftlicher Kinogänger = un appassionato di cinema – die Kinoleinwand
sich verlieren = perdersi – die Vorführung= la proiezione
Simona, Giorgio, Sara e Marco hanno la passione delle carte. Loro si ritrovano ogni venerdi sera a casa e giocano a carte. I loro giochi preferiti sono briscola, scopa, tre sette, ma a volte giocano anche a canasta e a ramino. Sono ovviamente bravissimi e le loro sfide durano fino a notte fonda. Loro non giocano di soldi, ma solo per il gusto di vincere. E´chiaro che una volta vince una coppia, e una volta vince un´altra coppia. In realta´ le carte sono una scusa per incontrarsi. Pero´, chi perde non e´ mai contento.
tief in die Nacht = fino a notte fonda – il gusto=Geschmackssinn-der Vorvand= il pretesto
Luisa guarda la televisione. Le piacciono i programmi di musica e qualche volta guarda le soap opera. Lei lavora tutto il giorno come parrucchiera e la sera non ha voglia di pensare o di leggere, ma solo di riposarsi. E poi ha una bambina, e quando ha un po´ di tempo libero, lo dedica a lei.
Aufmersamkeit schenken
Susanna ama andare a correre nel parco. A lei piace fare sport, e quando puo´ va a fare lunghe passeggiate nel Lainzer Tiergarten. A volte, d´inverno, va anche a nuotare, perche´ c´e´ una bella piscina, vicino a casa sua. A Susanna piace tenersi in forma! Al giorno d´oggi a molte persone piace tenersi in forma e fare sport. Susanna ha una bella bicicletta, e quando viene l´estate va a pedalare lungo il Danubio. A lei piace andare in bicicletta, perche´ puo´ fare delle lunghe gite nei dintorni di Vienna.
tenersi in forma = sich fit halten mantenersi in forma = in Form bleiben
heutzutage = al giorno d´oggi – pedalare =in die Pedale treten
Heinrich, invece, ha un hobby: a lui piace cucinare. E´un appassionato della cucina italiana. Tutte le sere, a casa, prova a fare una ricetta diversa, ed ama invitare gli amici a cena. Cucina gli gnocchi, la carne alla griglia, ma la sua vera passione sono gli spaghetti alle vongole. Heinrich ha comprato molti libri di cucina e ricerca le ricette anche su internet. Heinrich fa l´impiegato alle poste, ma il suo sogno e´ quello di diventare un cuoco in un Ristorante a Roma. Ma non ha il coraggio di lasciare il suo lavoro e di partire all´avventura. E poi ha paura di non sapere bene l´italiano.
Jedoch=invece - begeistert = appassionato - ricercare = ergründen – die Venusmuschel=la vongola
Maria e Gianni hanno invece la passione del ballo. Loro vanno una volta a settimana alla scuola di ballo, dove si ritrovano con un gruppo di amici, anche loro innamorati del ballo. Il Sabato sera, poi, amano andare nelle balere della citta´ a ballare fino a tarda notte. Sanno ballare molti balli, ma il loro preferito e´ il Tango. Una volta sono andati anche in Argentina, la patria del tango, per una settimana, dove hanno lasciato il cuore. Maria e Gianni vogliono anche fondare una scuola di ballo a Vienna, ma ancora non hanno i soldi sufficenti.
die Leidenschaft = la passione - sich befinden, sich treffen = ritrovarsi
la balera = Tanzlokal – vorziehen bevorzugen = preferire
Luigi, invece, ha una passione molto solitaria e silenziosa: lui ha il “police verde”. A lui piace coltivare le piante . Luigi ha una piccolo serra in giardino, ma ha la casa piena di piante, che coltiva con amore. Ha piante di tutti i tipi: fiori, piante da appartamento, piante grasse. La prossima estate vuole comprare degli alberi per il giardino, e adesso studia quali tipi di albero deve comprare, perche´ deve prendere quelli adatti anche per l´inverno di Vienna. Il padre di Luigi era un contadino, e forse lui ha ereditato questa passione dalla famiglia.
erben=ereditare - einen grünen Daumen haben = avere il pollice verde
einzeln, einsam = solitario - leise, ruhig = silenzioso -la serra = das Gewächshaus
coltivare = anpflanzen – la pianta grassa = die Fettpflanze – geeignet=adatto
Heinz, invece, una passione molto facile, per la quale non occorre impegno: a lui piace dormire. Appena puo´, lui si mette a letto, spenge il cellulare e si addormenta. E´un dormiglione. I suoi amici gli hanno detto di fare sport, ma lui non vuole. Lui dice che ha un fisico delicato e che non puo´ affaticarsi.
brauchen = occorrere – ins Bett gehen=mettersi a letto – addormentarsi = einschlafen –Verpflichtung = impegno- il dormiglione = der Schlafmütze-
Körper =fisico – delicato=zart – sich abackern
A Michele invece piace leggere, lui e´ una persona molto riflessiva, che deve pensare sulle cose. E i libri, per lui, sono molto importanti. In casa ha una grande biblioteca piena di libri, riviste e giornali che parlano di molti argomenti, perche´ Michele e´ una persona che si interessa a tutto: arte scienza, cultura, politica.
nachdenklich = riflessivo
Sabine ha invece una vera fissazione, lei ama il computer. Appena puo´, naviga in internet e chatta con persone sconosciute di tutto il mondo. I suoi amici la prendono in giro, e le dicono che vuole solo trovare un fidanzato. Lei invece dice che le piace parlare con la gente, e che su internet si conoscono persone molto interessanti.
eine fixe Idee haben = avere una fissazione, avere un chiodo fisso
kaum = appena –chatten=chattare –
sich Lustig machen, auf den Arm nehmen = prendere in giro
frend, Verlobte = il fidanzato
Roland ha invece una grande passione per la musica. A casa ha un bellissimo stereo e una collezione molto grande di musiche di tutti i tipi: classica, pop, folk, disco. E anche quando e´ fuori di casa non puo´ separarsi dalla musica. Lui ha un I-pod e le cuffie, e ascolta la musica per la strada, in autobus, e anche in ufficio. Il suo titolare, infatti, e´ molto arrabbiato, ma Roland ascolta la musica lo stesso
der Kopfhörer=le cuffie – ebenfalls =lo stesso - tipo= Art
Dino ha una passione incredibile per il cinema. Lui va sempre al cinema, ha la casa piena di Film e conosce tutti gli attori e le attrici, degli anni passati e quelli di oggi. A lui piace andare al cinema anche da solo, gli piace il buio della sala, lo schermo grande e la musica del film. Ogni settimana compra una rivista che parla di cinema e quando c´e´ il Festival del Cinema di Vienna non si perde una proiezione. Una volta Dino e´ stato anche a visitare Cinecitta´ a Roma, e non voleva piu´ venire via.
ein leidenschaftlicher Kinogänger = un appassionato di cinema – die Kinoleinwand
sich verlieren = perdersi – die Vorführung= la proiezione
Simona, Giorgio, Sara e Marco hanno la passione delle carte. Loro si ritrovano ogni venerdi sera a casa e giocano a carte. I loro giochi preferiti sono briscola, scopa, tre sette, ma a volte giocano anche a canasta e a ramino. Sono ovviamente bravissimi e le loro sfide durano fino a notte fonda. Loro non giocano di soldi, ma solo per il gusto di vincere. E´chiaro che una volta vince una coppia, e una volta vince un´altra coppia. In realta´ le carte sono una scusa per incontrarsi. Pero´, chi perde non e´ mai contento.
tief in die Nacht = fino a notte fonda – il gusto=Geschmackssinn-der Vorvand= il pretesto
Luisa guarda la televisione. Le piacciono i programmi di musica e qualche volta guarda le soap opera. Lei lavora tutto il giorno come parrucchiera e la sera non ha voglia di pensare o di leggere, ma solo di riposarsi. E poi ha una bambina, e quando ha un po´ di tempo libero, lo dedica a lei.
Aufmersamkeit schenken
Il tempo libero
Il tempo libero
A (maennlich)– Che cosa fai oggi? Ti va di venire a vedere un concerto?
B (weiblich) – No, oggi pomeriggio voglio andare a nuotare con un’amica, lo faccio tutti i giovedì, mi piace molto e mi tiene in forma.
A – Peccato, sono solo e non so con chi andare. Non a tutti piace la musica classica, oggigiorno.
B – Prova a chiamare Antonio lui è un appassionato.
A – Si, di Beethoven, ma non di Mozart, e questo è un concerto per pianoforte del nostro Amadeus!
B – Allora telefona a Caterina, vedrai che lei verrà sicuramente.
A – Impossibile, Caterina parla in continuazione. O ascolti lei, o il concerto. Ma tu dove vai a nuotare? Non sapevo che ti piacesse.
B – In una piscina vicino a casa. Ho iniziato da poco, prima non mi muovevo mai, o andavo soltanto a passeggiare nel parco, ma mi annoiavo. Adesso invece ho scoperto il nuoto, e mi sono appassionata allo sport. Ho anche comprato una bicicletta, e quando sarà primavera andrò tutti i giorni a pedalare, nel parco o per la strada.
A – Io invece andavo in palestra, ma era diventato noioso, e poi sono tutti molto giovani. Adesso però sto imparando a cucinare. E visto che studio italiano, mi sono comprato un libro di cucina: i miei spaghetti al pomodoro stanno diventando sempre più buoni. Una volta ti invito.
B – Ti ringrazio, così ti aiuto, perché io so cucinare italiano molto bene, magari impari a fare anche qualcosa di meglio che non solo gli spaghetti al pomodoro, quelli li sanno fare anche i bambini!
A – Bene, potremmo invitare anche Giorgio e Alessandra, quei due pigroni che non fanno mai niente e che guardano la televisione tutto il giorno.
B – Si, loro però vengono a mangiare e basta: l’hai detto tu, che non fanno niente. Forse, però, portano il dolce, o il gelato.
A- E che cosa sai fare da mangiare?
B – Le mie lasagne non hanno niente da invidiare a quelle italiane: così ha detto una mia amica. Ma sono brava anche con la carne e con il pesce, pensavo che tu lo sapessi.
A – Benissimo, allora facciamo una grande cena italiana.
B – Si, però dobbiamo invitare anche Caterina, anche se parla tanto, sennò ci rimane male.
A - Si, la invitiamo, anche perché a lei piace lavare sempre i piatti.
ti va di venire = Hast du Lust… tenersi in forma=
Invitare= einladen
Pigro= faul
Invidiare=
Rimanerci male=
Non avere niente da invidiare=
A (maennlich)– Che cosa fai oggi? Ti va di venire a vedere un concerto?
B (weiblich) – No, oggi pomeriggio voglio andare a nuotare con un’amica, lo faccio tutti i giovedì, mi piace molto e mi tiene in forma.
A – Peccato, sono solo e non so con chi andare. Non a tutti piace la musica classica, oggigiorno.
B – Prova a chiamare Antonio lui è un appassionato.
A – Si, di Beethoven, ma non di Mozart, e questo è un concerto per pianoforte del nostro Amadeus!
B – Allora telefona a Caterina, vedrai che lei verrà sicuramente.
A – Impossibile, Caterina parla in continuazione. O ascolti lei, o il concerto. Ma tu dove vai a nuotare? Non sapevo che ti piacesse.
B – In una piscina vicino a casa. Ho iniziato da poco, prima non mi muovevo mai, o andavo soltanto a passeggiare nel parco, ma mi annoiavo. Adesso invece ho scoperto il nuoto, e mi sono appassionata allo sport. Ho anche comprato una bicicletta, e quando sarà primavera andrò tutti i giorni a pedalare, nel parco o per la strada.
A – Io invece andavo in palestra, ma era diventato noioso, e poi sono tutti molto giovani. Adesso però sto imparando a cucinare. E visto che studio italiano, mi sono comprato un libro di cucina: i miei spaghetti al pomodoro stanno diventando sempre più buoni. Una volta ti invito.
B – Ti ringrazio, così ti aiuto, perché io so cucinare italiano molto bene, magari impari a fare anche qualcosa di meglio che non solo gli spaghetti al pomodoro, quelli li sanno fare anche i bambini!
A – Bene, potremmo invitare anche Giorgio e Alessandra, quei due pigroni che non fanno mai niente e che guardano la televisione tutto il giorno.
B – Si, loro però vengono a mangiare e basta: l’hai detto tu, che non fanno niente. Forse, però, portano il dolce, o il gelato.
A- E che cosa sai fare da mangiare?
B – Le mie lasagne non hanno niente da invidiare a quelle italiane: così ha detto una mia amica. Ma sono brava anche con la carne e con il pesce, pensavo che tu lo sapessi.
A – Benissimo, allora facciamo una grande cena italiana.
B – Si, però dobbiamo invitare anche Caterina, anche se parla tanto, sennò ci rimane male.
A - Si, la invitiamo, anche perché a lei piace lavare sempre i piatti.
ti va di venire = Hast du Lust… tenersi in forma=
Invitare= einladen
Pigro= faul
Invidiare=
Rimanerci male=
Non avere niente da invidiare=
Collodi e Lucca
Collodi, la città di Pinocchio, e Lucca
A - Chi non conosce la storia di Pinocchio, il burattino nato dalla fantasia di Collodi?
B – E allora?
A – Allora, visto che oggi stiamo andando verso Viareggio, ci dobbiamo fermare a visitare il Parco di Pinocchio, a Collodi.
B – Ma si, andiamo a Collodi, anche perché la Toscana è una terra di favole, storie, racconti, e canzoni popolari….. guarda, ecco l’uscita dell’autostrada.
A – Ecco, qui c’è l’entrata del Parco di Pinocchio, ma guarda che bella Villa che c’è sopra la collina, deve essere molto famosa.
B – E’ bella davvero. Certo che l’Italia è veramente piena di bellezza, chissà se gli italiani se ne accorgono!
A – Non credo…. Ma adesso entriamo… guarda, c’è tutto il percorso da quando Geppetto crea Pinocchio, poi Pinocchio che va a scuola, che va nella città dei Balocchi con Mangiafuoco e Lucignolo, e la è quando diventa un asino.
B – Quella è la fatina, e qui c’è la balena che inghiotte Pinocchio, ma che nella favola è uno squalo…. E il gatto e la volpe! E guarda là che bella statua di Pinocchio, con quel naso lungo lungo: in Toscana si dice che le bugie hanno le gambe corte!
B – Si dice anche che la farina del Diavolo va tutta in crusca… e che la fretta fece nascere i gattini ciechi! In Toscana ci sono tanti proverbi.
A – Bene, proseguiamo il nostro viaggio, perché allora, già che ci siamo, ci dobbiamo anche fermare a Lucca.
B – Va bene, andiamo.
A – Ecco Lucca… guarda che belle mura
B – Lo sai che sono intatte? Da quando sono state costruite sono rimaste tutte intere e adesso sono un vero e proprio monumento, oltre che una gioia per gli occhi.
A – E’ veramente una bella città: ti voglio portare in una Piazza che è fatta a forma di uovo, perché costruita sui resti di una anfiteatro romano, è veramente un luogo speciale…. Eccola la.
B – E’ veramente carina, sembra costruita apposta… Ma lo sai che una curiosità di questa città sono anche le Chiese? Si dice che siano 99, solo dentro la cinta muraria. Doveva essere un popolo molto religioso.
A – E anche molto ricco, i lucchesi erano famosi per i loro commerci anche nell’antichità. E poi erano anche molto potenti, hanno avuto un Ducato indipendente per tantissimo tempo.
B – E ci sono anche tanti ricordi dell’era napoleonica.
A – Bene, adesso andiamo a visitare una delle due torri famose della città, che alla sommità hanno anche degli alberi. E poi andiamo a cena.
A - Chi non conosce la storia di Pinocchio, il burattino nato dalla fantasia di Collodi?
B – E allora?
A – Allora, visto che oggi stiamo andando verso Viareggio, ci dobbiamo fermare a visitare il Parco di Pinocchio, a Collodi.
B – Ma si, andiamo a Collodi, anche perché la Toscana è una terra di favole, storie, racconti, e canzoni popolari….. guarda, ecco l’uscita dell’autostrada.
A – Ecco, qui c’è l’entrata del Parco di Pinocchio, ma guarda che bella Villa che c’è sopra la collina, deve essere molto famosa.
B – E’ bella davvero. Certo che l’Italia è veramente piena di bellezza, chissà se gli italiani se ne accorgono!
A – Non credo…. Ma adesso entriamo… guarda, c’è tutto il percorso da quando Geppetto crea Pinocchio, poi Pinocchio che va a scuola, che va nella città dei Balocchi con Mangiafuoco e Lucignolo, e la è quando diventa un asino.
B – Quella è la fatina, e qui c’è la balena che inghiotte Pinocchio, ma che nella favola è uno squalo…. E il gatto e la volpe! E guarda là che bella statua di Pinocchio, con quel naso lungo lungo: in Toscana si dice che le bugie hanno le gambe corte!
B – Si dice anche che la farina del Diavolo va tutta in crusca… e che la fretta fece nascere i gattini ciechi! In Toscana ci sono tanti proverbi.
A – Bene, proseguiamo il nostro viaggio, perché allora, già che ci siamo, ci dobbiamo anche fermare a Lucca.
B – Va bene, andiamo.
A – Ecco Lucca… guarda che belle mura
B – Lo sai che sono intatte? Da quando sono state costruite sono rimaste tutte intere e adesso sono un vero e proprio monumento, oltre che una gioia per gli occhi.
A – E’ veramente una bella città: ti voglio portare in una Piazza che è fatta a forma di uovo, perché costruita sui resti di una anfiteatro romano, è veramente un luogo speciale…. Eccola la.
B – E’ veramente carina, sembra costruita apposta… Ma lo sai che una curiosità di questa città sono anche le Chiese? Si dice che siano 99, solo dentro la cinta muraria. Doveva essere un popolo molto religioso.
A – E anche molto ricco, i lucchesi erano famosi per i loro commerci anche nell’antichità. E poi erano anche molto potenti, hanno avuto un Ducato indipendente per tantissimo tempo.
B – E ci sono anche tanti ricordi dell’era napoleonica.
A – Bene, adesso andiamo a visitare una delle due torri famose della città, che alla sommità hanno anche degli alberi. E poi andiamo a cena.
A Carrara
A Carrara
A – Oggi è stata una lunga giornata di mare, sono veramente stanco. Credo che nel pomeriggio dovremmo andare a fare una gita.
B – Va bene, potremmo andare a Carrara, a visitare le cave di marmo, dicono che siano così belle!
A – Bene. Andiamo, allora.
Dopo una decina di minuti di viaggio, i nostri due turisti sono arrivati, da Viareggio, a Carrara.
A – Ecco la città che Michelangelo ha reso immortale con le sue statue! Ma chissà dove sono le cave di marmo!?...
B – Prova a chiedere a qualcuno.
A – Mi scusi, dove sono le cave di marmo?
C – Guardi, Lei deve seguire le indicazioni su quei cartelli gialli, e arriverà alle cave, che si possono anche visitare. Forse se vi sbrigate ce la fate!
B – Grazie… ecco caro, guarda, c’è un altro cartello.
Dopo alcuni minuti i nostri due giungono all’entrata di una cava.
A – Guarda cara, le strade sono tutte bianche, anche la montagna è tutta bianca, e anche laggiù il fiume!
B – Si, è bianco anche il fiume, perché ci finiscono i residui della lavorazione del marmo, che sono ovviamente bianchi. Il residuo bianco della lavorazione si chiama “marmettola”: è lei che rende bianca l’acqua.
A – Incredibile, tutto qui ricorda il marmo… ma ecco la cava, accidenti quanto è profonda, ma come fanno gli operai ad andare fino laggiù!
B – Guarda un po’ bene… ma non le vedi quelle figurine la? Quelli sono gli operai che risalgono le pareti della cava: c’è una scalinata fatta nella pietra.
A – Li vedo… è incredibile… Certo deve essere faticoso, dopo una giornata di lavoro, fare tutti quegli scalini! E poi sono tutti bianchi anche loro!
B – Per forza, stanno tutto il giorno a lavorare nel marmo! Questa città vive di marmo: le aziende della zona lo esportano in tutto il mondo.
A – Ho saputo anche che in città c’è un’Accademia, frequentata da scultori e studenti provenienti da tutti i continenti.
B – Certo che la Toscana è proprio ricca di tutto!
A – Bèh, Carrara è Toscana un po’ per modo di dire, perché qui si parla un dialetto che con il toscano non ha praticamente niente a che fare: se lo senti parlare, non ci capisci niente.
B – Se è per questo, questa città è molto famosa anche per il suo movimento anarchico, da sempre fortissimo in queste zone. Pensa che in questa città c’è il monumento a Bresci, l’anarchico che uccise il re d’Italia!
A – Eh si, gli abitanti di Carrara devono essere davvero molto particolari!
Cava =
Farcela = io ce la faccio, tu ce la fai, egli ce la fa…….
Rendere immortale = quando un avvenimento o un oggetto resta per sempre nella memoria degli uomini
Dante ha reso immortale, con la divina Commedia, Firenze e la Toscana nel mondo.
Michelangelo, attraverso le sue sculture, ha reso immortale il marmo di Carrara.
Omero, con la sua poesia, ha reso Troia immortale nella memoria degli uomini di tutto il mondo per sempre.
Sbrigarsi = io mi sbrigo, tu ti sbrighi, egli si sbriga……
Residuo
Azienda = die Firma
Non avere niente a che fare = non essere uguale, non essere simile
“io non ho niente a che fare con gli altri italiani: non li capisco più”
“gli spaghetti che si mangiano a Vienna spesso non hanno niente a che fare ( non sono uguali)con quelli italiani, perché sono precotti o cucinati da cuochi non italiani”
“Non voglio avere niente a che fare con i miei compagni di scuola, non ci capiamo”
Capirci = capire+ci=
Ci = di questo
io ci capisco
io non ci capisco = io di questo non capisco niente,
tu ci capisci,
egli ci capisce
A – Oggi è stata una lunga giornata di mare, sono veramente stanco. Credo che nel pomeriggio dovremmo andare a fare una gita.
B – Va bene, potremmo andare a Carrara, a visitare le cave di marmo, dicono che siano così belle!
A – Bene. Andiamo, allora.
Dopo una decina di minuti di viaggio, i nostri due turisti sono arrivati, da Viareggio, a Carrara.
A – Ecco la città che Michelangelo ha reso immortale con le sue statue! Ma chissà dove sono le cave di marmo!?...
B – Prova a chiedere a qualcuno.
A – Mi scusi, dove sono le cave di marmo?
C – Guardi, Lei deve seguire le indicazioni su quei cartelli gialli, e arriverà alle cave, che si possono anche visitare. Forse se vi sbrigate ce la fate!
B – Grazie… ecco caro, guarda, c’è un altro cartello.
Dopo alcuni minuti i nostri due giungono all’entrata di una cava.
A – Guarda cara, le strade sono tutte bianche, anche la montagna è tutta bianca, e anche laggiù il fiume!
B – Si, è bianco anche il fiume, perché ci finiscono i residui della lavorazione del marmo, che sono ovviamente bianchi. Il residuo bianco della lavorazione si chiama “marmettola”: è lei che rende bianca l’acqua.
A – Incredibile, tutto qui ricorda il marmo… ma ecco la cava, accidenti quanto è profonda, ma come fanno gli operai ad andare fino laggiù!
B – Guarda un po’ bene… ma non le vedi quelle figurine la? Quelli sono gli operai che risalgono le pareti della cava: c’è una scalinata fatta nella pietra.
A – Li vedo… è incredibile… Certo deve essere faticoso, dopo una giornata di lavoro, fare tutti quegli scalini! E poi sono tutti bianchi anche loro!
B – Per forza, stanno tutto il giorno a lavorare nel marmo! Questa città vive di marmo: le aziende della zona lo esportano in tutto il mondo.
A – Ho saputo anche che in città c’è un’Accademia, frequentata da scultori e studenti provenienti da tutti i continenti.
B – Certo che la Toscana è proprio ricca di tutto!
A – Bèh, Carrara è Toscana un po’ per modo di dire, perché qui si parla un dialetto che con il toscano non ha praticamente niente a che fare: se lo senti parlare, non ci capisci niente.
B – Se è per questo, questa città è molto famosa anche per il suo movimento anarchico, da sempre fortissimo in queste zone. Pensa che in questa città c’è il monumento a Bresci, l’anarchico che uccise il re d’Italia!
A – Eh si, gli abitanti di Carrara devono essere davvero molto particolari!
Cava =
Farcela = io ce la faccio, tu ce la fai, egli ce la fa…….
Rendere immortale = quando un avvenimento o un oggetto resta per sempre nella memoria degli uomini
Dante ha reso immortale, con la divina Commedia, Firenze e la Toscana nel mondo.
Michelangelo, attraverso le sue sculture, ha reso immortale il marmo di Carrara.
Omero, con la sua poesia, ha reso Troia immortale nella memoria degli uomini di tutto il mondo per sempre.
Sbrigarsi = io mi sbrigo, tu ti sbrighi, egli si sbriga……
Residuo
Azienda = die Firma
Non avere niente a che fare = non essere uguale, non essere simile
“io non ho niente a che fare con gli altri italiani: non li capisco più”
“gli spaghetti che si mangiano a Vienna spesso non hanno niente a che fare ( non sono uguali)con quelli italiani, perché sono precotti o cucinati da cuochi non italiani”
“Non voglio avere niente a che fare con i miei compagni di scuola, non ci capiamo”
Capirci = capire+ci=
Ci = di questo
io ci capisco
io non ci capisco = io di questo non capisco niente,
tu ci capisci,
egli ci capisce
Camicia e cravatta (esercizio)
La Camicia e la Cravatta (esercizio)
A - Buongiorno, signore, sa già che tipo …... camicia vuole comprare?
B -Certo, …. vorrei una molto elegante, colorata, ….. vada bene con una cravatta fantasia.
A -Benissimo, …. abbiamo di diversi tipi, alcune anche di marca.
B -Non importa se sono di marca, l’importante è ……. mi stiano bene.
A - Guardi, questa cravatta è arancione, dello stesso tipo …. abbiamo di diversi colori. Oppure c’è questa gialla, che secondo meglio è la …. bella …. tutte.
B – Io preferisco questa qui color amaranto, perché il colore è ……. aggressivo …… quello delle altre cravatte, ….. sono troppo accesi.
A – Bene, con una cravatta color amaranto potremmo mettere una bella camicia arancione. Lei che ne pensa?
B – Si, Lei ha ragione, ma prima di decidere vorrei vedere diverse camice, per scegliere la …… bella.
A – Bene, ecco qui una camicia azzurra, ….. è la ……. classica ….. tutte quelle …… abbiamo.
B – No, guardi, azzurra non mi piace. ….. voglio una di un altro colore, ……. classico ……. questo.
A – Allora questa qui, …… è nera, veramente elegantissima, forse la …… elegante …….. tutte.
B – Si, è bella, ma ……. vorrei una …….. elegante …… questa.
A – Allora ….. abbiamo una rossa, …… ovviamente ha il colore ……. acceso ……. tutte.
B – No, anche rossa non mi piace, ha un colore fortissimo.
A – Guardi questa di colore senape, è di grande stile, bellissima, forse la …… diversa ……. tutte.
B – Non è male, ma me ….. mostri altre.
A – Abbiamo allora questa bellissima camicia bianca, a quadri azzurri e blu. E’ elegantissima, direi quasi nobile, una delle ……. belle che abbiamo, è adatta anche alla cravatta …… lei vuole comprare.
B – Ma la cravatta che ho scelto è amaranto. Ha un colore molto ……. vivace ….. questa camicia, ….. è comunque bellissima.
A – Allora guardi questa: una camicia blu scuro, senza disegni, la …… elegante …… tutte e la meno aggressiva ….. le camicie ….. abbiamo.
B – Questa camicia è bella …… le altre. Non so veramente …………. sia la migliore.
A – E’ Lei che deve scegliere quale sia la ……… bella.
B – Scelgo la camicia ……. Lei mi aveva fatto vedere all’inizio, quella arancione, è la …… bella ……. tutte.
A – Vede, avevo ragione, quella camicia è la …… adatta …… tutte alla cravatta che Lei aveva scelto.
A - Buongiorno, signore, sa già che tipo …... camicia vuole comprare?
B -Certo, …. vorrei una molto elegante, colorata, ….. vada bene con una cravatta fantasia.
A -Benissimo, …. abbiamo di diversi tipi, alcune anche di marca.
B -Non importa se sono di marca, l’importante è ……. mi stiano bene.
A - Guardi, questa cravatta è arancione, dello stesso tipo …. abbiamo di diversi colori. Oppure c’è questa gialla, che secondo meglio è la …. bella …. tutte.
B – Io preferisco questa qui color amaranto, perché il colore è ……. aggressivo …… quello delle altre cravatte, ….. sono troppo accesi.
A – Bene, con una cravatta color amaranto potremmo mettere una bella camicia arancione. Lei che ne pensa?
B – Si, Lei ha ragione, ma prima di decidere vorrei vedere diverse camice, per scegliere la …… bella.
A – Bene, ecco qui una camicia azzurra, ….. è la ……. classica ….. tutte quelle …… abbiamo.
B – No, guardi, azzurra non mi piace. ….. voglio una di un altro colore, ……. classico ……. questo.
A – Allora questa qui, …… è nera, veramente elegantissima, forse la …… elegante …….. tutte.
B – Si, è bella, ma ……. vorrei una …….. elegante …… questa.
A – Allora ….. abbiamo una rossa, …… ovviamente ha il colore ……. acceso ……. tutte.
B – No, anche rossa non mi piace, ha un colore fortissimo.
A – Guardi questa di colore senape, è di grande stile, bellissima, forse la …… diversa ……. tutte.
B – Non è male, ma me ….. mostri altre.
A – Abbiamo allora questa bellissima camicia bianca, a quadri azzurri e blu. E’ elegantissima, direi quasi nobile, una delle ……. belle che abbiamo, è adatta anche alla cravatta …… lei vuole comprare.
B – Ma la cravatta che ho scelto è amaranto. Ha un colore molto ……. vivace ….. questa camicia, ….. è comunque bellissima.
A – Allora guardi questa: una camicia blu scuro, senza disegni, la …… elegante …… tutte e la meno aggressiva ….. le camicie ….. abbiamo.
B – Questa camicia è bella …… le altre. Non so veramente …………. sia la migliore.
A – E’ Lei che deve scegliere quale sia la ……… bella.
B – Scelgo la camicia ……. Lei mi aveva fatto vedere all’inizio, quella arancione, è la …… bella ……. tutte.
A – Vede, avevo ragione, quella camicia è la …… adatta …… tutte alla cravatta che Lei aveva scelto.
All'Argentario
ll’Argentario.
Oggi i nostri due viaggiatori sono arrivati a Orbetello, nel sud della Provincia di Grosseto, non lontano dal confine con la Regione Lazio, che, come tutti sanno, è la Regione di Roma.
A – Lo sai cara, che Orbetello, per noi aviatori, è un luogo molto famoso?
S – No, perché, dov’è qui un aeroporto? C’è solo il mare!
A – L’acqua che vedi intorno a noi non è mare, è una laguna. Orbetello è infatti di fronte al Monte Argentario, che è in realtà un’isola congiunta alla terraferma da tre strisce di terra. All’interno di queste lingue di terra, c’è la laguna.
S – E allora?
A – E allora è proprio questo il punto, gli aerei che c’erano qui sono quelli che possono atterrare sull’acqua: gli idrovolanti!
S – E perché Orbetello è famosa per gli aviatori ed i piloti di tutto il mondo, come dici tu?
A – Perché da qui è partita, negli anni trenta, durante il ventennio fascista, la trasvolata oceanica che ha portato una squadriglia di idrovolanti fino a New York. E che fu accolta in America, così chiamano gli italiani di solito gli Stati Uniti, da una folla immensa.
S – Interessante: un paese sul mare che ha un aeroporto.
A – Non è mare, è una laguna, e per questo le sue acque non sono agitate come sul mare, e possono dunque essere utilizzate come pista d’atterraggio.
S – Va bene, adesso andiamo all’Argentario, voglio vedere Porto Santo Stefano. Ci saranno certo anche là dei negozi e un buon ristorante.
A – Si cara, andiamo.
La strada che da Orbetello va verso l’Argentario corre proprio in mezzo alla laguna, famosa anche per le sue anguille. E anche per le sue fameliche zanzare.
S – Guarda, l’Argentario sembra proprio un’isola, vista da qui. E come mai si chiama così?
A – Perché, credo, le acque che lo circondano sembrano d’argento. E così si chiama anche questa zona: Costa d’Argento.
S – Ho saputo che qui hanno le ville anche personaggi famosi di tutto il mondo, e anche re e regine.
A – Si, E’ una zona per VIP, come si dice. Bene. Siamo arrivati a Porto Santo Stefano.
S – Ma è bellissimo, guarda che bella passeggiata che corre lungo tutto il mare, e senti che bell’odore di sale che ti riempie i polmoni, e questa brezza fresca. E ci sono i gabbiani, naturalmente, sembra una cartolina
A – Devi sapere che questa zona è stata per secoli una specie di stato separato dal resto della toscana, si chiamava Stato dei Presidi. E’ stato anche sotto la dominazione spagnola, infatti molti cognomi hanno questa origine. Come Gomez, ad esempio. E siccome questo, come Porto Ercole, che è l’altro paese dell’Argentario, sono paesi di mare, marinai e pescherecci, ci sono arrivate anche persone di diverse etnie e provenienze. La parlata di questa gente è veramente molto particolare, e anche il colore della pelle, è un po’ diverso, e molte persone sono decisamente un po’ più scure. E’ una bella razza, perché qui le etnie, nei secoli, si sono molto mischiate. E anche le ragazze sono veramente molto belle, sembrano quasi mediorientali.
S – Quando avrai finito di guardare tutte le ragazze della passeggiata, nessuna esclusa, potremmo anche prendere un caffè in un bar. Al banco, naturalmente, come si fa all’italiana, in venti secondi e via!
A – Certo amore, come vuoi tu.
S – Buongiorno, possiamo avere due caffè, di cui uno macchiato?
Barista – Certo signori, ecco qua i due caffè. Siete tedeschi, eh?
A – Austriaci, prego.
Barista – E’ uguale! E siete sicuramente in vacanza! Dove andate?
S – Vogliamo visitare il paese e poi andare a Porto Ercole. Dove, abbiamo saputo, ci sono due fortezze fatte a forma di stella.
B – Certo, sono molto interessanti, ma prima fate un giro anche per Porto Santo Stefano, e mangiate qui, questo è un paese di pescatori e proprio vicino all’imbarco dei traghetti c’è un ristorantino che fa delle vere specialità di pesce: grigliate con orate, scampi, mazzancolle, branzini, code di rospo, gamberetti e anche risotti, spaghetti allo scoglio…
A – Basta per favore, Lei mi ha fatto venire fame!
B – In effetti sono le 11, è un po’ presto per mangiare.
S – Bene, abbiamo finito il caffè. Ma c’è qualcosa di interessante da vedere qui in paese?
B – Se aspettate una settimana, c’è il Palio Marinaro, che si svolge nelle acque antistanti il porto. E’ una gara tra barche a remi che si svolge tra i rioni del paese, e ci sono migliaia di persone.
A – E scusi, per andare all’Isola del Giglio ci vuole molto?
B – No, c’è il traghetto che parte ogni due ore e arriva dopo nemmeno un’ora al Giglio. E non vi preoccupate, i pirati tunisini adesso non ci sono più. Sapete, una volta, in un loro attacco, hanno ucciso tutti gli abitanti dell’Isola.
S – Abbiamo saputo che all’Isola del Giglio si produce anche un vino molto noto, ma che non si trova facilmente.
B – Si, è l’Ansonica, o Ansonico, che è un vino bianco prodotto soltanto con le uve di questo tipo di vitigno, che ha la particolarità di essere molto basso. E’ una pianta piccola. Il vino è molto buono, aromatico, un po’ forte, perché è un vitigno che vive di solito vicino al mare e che dunque resiste bene al vento salino.
A – Allora oggi pesce dell’Argentario e vino bianco ansonico!
B – Ora si ragiona! E se volete, potreste andare a mangiare a Orbetello, la Cooperativa dei pescatori ha aperto una trattoria… se il pesce non ce l’hanno buono loro!
Averci
Io ce l’ho
Tu ce l’hai
Egli-ella-esso-essa ce l’ha
Oggi i nostri due viaggiatori sono arrivati a Orbetello, nel sud della Provincia di Grosseto, non lontano dal confine con la Regione Lazio, che, come tutti sanno, è la Regione di Roma.
A – Lo sai cara, che Orbetello, per noi aviatori, è un luogo molto famoso?
S – No, perché, dov’è qui un aeroporto? C’è solo il mare!
A – L’acqua che vedi intorno a noi non è mare, è una laguna. Orbetello è infatti di fronte al Monte Argentario, che è in realtà un’isola congiunta alla terraferma da tre strisce di terra. All’interno di queste lingue di terra, c’è la laguna.
S – E allora?
A – E allora è proprio questo il punto, gli aerei che c’erano qui sono quelli che possono atterrare sull’acqua: gli idrovolanti!
S – E perché Orbetello è famosa per gli aviatori ed i piloti di tutto il mondo, come dici tu?
A – Perché da qui è partita, negli anni trenta, durante il ventennio fascista, la trasvolata oceanica che ha portato una squadriglia di idrovolanti fino a New York. E che fu accolta in America, così chiamano gli italiani di solito gli Stati Uniti, da una folla immensa.
S – Interessante: un paese sul mare che ha un aeroporto.
A – Non è mare, è una laguna, e per questo le sue acque non sono agitate come sul mare, e possono dunque essere utilizzate come pista d’atterraggio.
S – Va bene, adesso andiamo all’Argentario, voglio vedere Porto Santo Stefano. Ci saranno certo anche là dei negozi e un buon ristorante.
A – Si cara, andiamo.
La strada che da Orbetello va verso l’Argentario corre proprio in mezzo alla laguna, famosa anche per le sue anguille. E anche per le sue fameliche zanzare.
S – Guarda, l’Argentario sembra proprio un’isola, vista da qui. E come mai si chiama così?
A – Perché, credo, le acque che lo circondano sembrano d’argento. E così si chiama anche questa zona: Costa d’Argento.
S – Ho saputo che qui hanno le ville anche personaggi famosi di tutto il mondo, e anche re e regine.
A – Si, E’ una zona per VIP, come si dice. Bene. Siamo arrivati a Porto Santo Stefano.
S – Ma è bellissimo, guarda che bella passeggiata che corre lungo tutto il mare, e senti che bell’odore di sale che ti riempie i polmoni, e questa brezza fresca. E ci sono i gabbiani, naturalmente, sembra una cartolina
A – Devi sapere che questa zona è stata per secoli una specie di stato separato dal resto della toscana, si chiamava Stato dei Presidi. E’ stato anche sotto la dominazione spagnola, infatti molti cognomi hanno questa origine. Come Gomez, ad esempio. E siccome questo, come Porto Ercole, che è l’altro paese dell’Argentario, sono paesi di mare, marinai e pescherecci, ci sono arrivate anche persone di diverse etnie e provenienze. La parlata di questa gente è veramente molto particolare, e anche il colore della pelle, è un po’ diverso, e molte persone sono decisamente un po’ più scure. E’ una bella razza, perché qui le etnie, nei secoli, si sono molto mischiate. E anche le ragazze sono veramente molto belle, sembrano quasi mediorientali.
S – Quando avrai finito di guardare tutte le ragazze della passeggiata, nessuna esclusa, potremmo anche prendere un caffè in un bar. Al banco, naturalmente, come si fa all’italiana, in venti secondi e via!
A – Certo amore, come vuoi tu.
S – Buongiorno, possiamo avere due caffè, di cui uno macchiato?
Barista – Certo signori, ecco qua i due caffè. Siete tedeschi, eh?
A – Austriaci, prego.
Barista – E’ uguale! E siete sicuramente in vacanza! Dove andate?
S – Vogliamo visitare il paese e poi andare a Porto Ercole. Dove, abbiamo saputo, ci sono due fortezze fatte a forma di stella.
B – Certo, sono molto interessanti, ma prima fate un giro anche per Porto Santo Stefano, e mangiate qui, questo è un paese di pescatori e proprio vicino all’imbarco dei traghetti c’è un ristorantino che fa delle vere specialità di pesce: grigliate con orate, scampi, mazzancolle, branzini, code di rospo, gamberetti e anche risotti, spaghetti allo scoglio…
A – Basta per favore, Lei mi ha fatto venire fame!
B – In effetti sono le 11, è un po’ presto per mangiare.
S – Bene, abbiamo finito il caffè. Ma c’è qualcosa di interessante da vedere qui in paese?
B – Se aspettate una settimana, c’è il Palio Marinaro, che si svolge nelle acque antistanti il porto. E’ una gara tra barche a remi che si svolge tra i rioni del paese, e ci sono migliaia di persone.
A – E scusi, per andare all’Isola del Giglio ci vuole molto?
B – No, c’è il traghetto che parte ogni due ore e arriva dopo nemmeno un’ora al Giglio. E non vi preoccupate, i pirati tunisini adesso non ci sono più. Sapete, una volta, in un loro attacco, hanno ucciso tutti gli abitanti dell’Isola.
S – Abbiamo saputo che all’Isola del Giglio si produce anche un vino molto noto, ma che non si trova facilmente.
B – Si, è l’Ansonica, o Ansonico, che è un vino bianco prodotto soltanto con le uve di questo tipo di vitigno, che ha la particolarità di essere molto basso. E’ una pianta piccola. Il vino è molto buono, aromatico, un po’ forte, perché è un vitigno che vive di solito vicino al mare e che dunque resiste bene al vento salino.
A – Allora oggi pesce dell’Argentario e vino bianco ansonico!
B – Ora si ragiona! E se volete, potreste andare a mangiare a Orbetello, la Cooperativa dei pescatori ha aperto una trattoria… se il pesce non ce l’hanno buono loro!
Averci
Io ce l’ho
Tu ce l’hai
Egli-ella-esso-essa ce l’ha
Al Ristorante a Firenze
Il Signor e la Signora H al Ristorante “Paszkowski”, a Firenze, in Piazza della Repubblica.
Cameriere - Buongiorno
Sig. H - Buongiorno, siamo il Signor e la Signora Hurbanek, abbiamo riservato (prenotato) un tavolo per due persone.
C- Siete fumatori o non fumatori? In questo locale c’è anche una sala per non fumatori. In Italia, come Lei sa, c’è una legge contro il fumo.
H- Gradiremmo avere un tavolo nella zona dove non si fuma (nella sala non fumatori), grazie.
C- Prego, da questa parte. Ecco i Menù, e questa è la carta dei vini.
H- Quali sono le vostre specialità?
C- Come in tutti i ristoranti toscani, abbiamo diversi tipi di piatti di pasta, ma anche di carne. Spaghetti, tortelli, anche integrali o neri, ravioli, lasagne, normali o verdi, gnocchi, penne, il tutto preparato in modo tradizionale, ma il nostro cuoco prova anche ad innovare qualcosa, ovviamente. Ad esempio, le penne Gamberetti e Zucchini, sono un piatto nuovo, mentre le lasagne, come Lei sicuramente saprà, sono un piatto tradizionale, i cui ingredienti raramente sono cambiati. Come carne abbiamo ovviamente la Bistecca alla Fiorentina, ma anche bistecche normali, fettine ai ferri, medaglioni alla romana, fettine alla pizzaiola, rosticciana e arrosti tradizionali di cacciagione, o di pollo e tacchino. Ma sento che Lei è straniero, da dove viene?
H- Io sono di Vienna.
C- Allora abbiamo anche la Cotoletta alla Milanese, il Wiener Schnitzel, che Lei certo qui a Firenze non vorrà mangiare.
H-No di certo, Vorrei mangiare qualcosa di più tradizionale ed italiano.
C-Allora possiamo cominciare con gli antipasti. Abbiamo affettati misti e antipasti di mare, ma io credo che una bruschetta con aglio e pomodoro, condita con il nostro olio toscano, sia la cosa migliore.
H- Va bene, ma vorremmo anche mangiare qualche affettato.
C- Oltre al prosciutto, al salame, alla mortadella, tutti del contadino, abbiamo anche un ottimo lardo di Colonnata, che serviamo sul pane caldo. Lei conosce il lardo di Colonnata?
H-No, che cos’è?
C- Il lardo è una parte grassa del maiale, e quello del paese di Colonnata, che si trova vicino alla città di Carrara, che è famosa in tutto il mondo per i suoi marmi, ed è famosissimo. Si prepara infatti in vasche di marmo, il suo gusto è ottimo e sul pane caldo si scioglie come se fosse burro. Questa è una cosa che Lei, oggi, deve mangiare senz’altro.
H- Va bene, e vorremmo anche un po’ di prosciutto dolce di Parma e vorrei anche assaggiare la Spalla.
C- Certamente, anche se Le dico che anche qui in Toscana, senza nulla togliere agli emiliani, il nostro prosciutto ed i nostri affettati sono ottimi.
Va bene, e per primo?
C-Di primo, personalmente andrei sul tradizionale, con una lasagna con pasta fatta in casa, qui si usa farla ancora con il matterello, e con uno gnocco. Gli gnocchi magari, per variare, con un sugo al pesto e gamberetti, per non esagerare con il sugo di carne, quello detto “Alla Bolognese”, per intendersi. Termine che a dire il vero non è molto esatto, perché il sugo di carne in Italia si fa in mille modi in tutto il paese.
H- E per secondo?
C- Per secondo vorrei consigliarLe, per due persone, prima una bistecca alla Fiorentina, e poi, per chiudere, una sogliola alla Mugnaia, preparata al cartoccio con sughetto di Limone e contorno di insalata. Avremmo anche uno squisita grigliata di pesce con mazzancolle, dentici, gamberi, ma in un solo pasto non si può mangiare tutto.
H- Devono essere tutti piatti molto buoni, certo che sarà un problema digerire.
C- Non si preoccupi, per quello abbiamo delle grappe, dolci o secche, molto forti, che Vi aiuteranno.
H- In tutto questo discorso ci siamo dimenticati i vini.
C- Per i vini, visto che abbiamo piatti sia di pesce, che di carne, Le consiglio ovviamente un vino rosso, robusto, un vino maremmano, per esempio, che ha normalmente una gradazione alcolica più elevata del nostro Chianti: un Morellino di Scansano in Barrique, o un Montecucco. Insieme, accompagnato ai piatti di pesce, Vi consiglio invece un po’ di vino bianco, un Vermentino in purezza, anche questo maremmano, perché vicino al mare l’influsso del sale rende i vini più forti e con i profumi più intensi, e questo vino è fatto vicino a Follonica e a Punta Ala, in pianura, e Lei sentirà che profumo intenso e duraturo. Ma se volete, Vi porto anche un Chianti classico, che è un vino molto elegante, solido, leggermente più leggero, decisamente più nobile, se vogliamo. E che appartiene alle nostre zone.
H- Va bene, e ci siamo scordati anche dell’Aperitivo.
C- Direi, visto che siete viennesi, che un prosecco sia del tutto adeguato alla situazione.
H- E per dolce che cosa avete della zona?
C- Direi che possiamo sicuramente andare sui Cantuccini di Prato con il Vin Santo, che è un vino che si usa soltanto per il dolce, forte ed aromatico, molto fruttato .
H- Che cosa sono i Cantuccini?
C- Sono dei biscotti molto dolci con dei pezzetti di nocciole dentro.
H- Bene, credo che abbiamo ordinato tutto. Alla fine del pasto vorremmo un caffé normale, e non un cappuccino, sennò tutti ci riconoscono, che siamo tedeschi.
C- Non si dimentichi per ultimo, tra il caffé e la grappa, l’ammazzacaffè.
H- E cosa sarebbe?
C- In Italia l’ammazzacaffè è un amaro, per esempio un Averna, un Cynar, uno Jagermaister, qui si usa molto.
Antipasto
Primo
Secondo Contorno
Dolce
Frutta
Formaggio
Caffé
Ammazzacaffè
Il conto
Possiamo pagare?
Possiamo avere il conto?
Possiamo pagare con la carta di credito? – Accettate le carte di credito?
Possiamo avere la fattura?
La mancia
Il cameriere, il cuoco, la cuoca, lo chef
Riservare
Prenotare
Disdire
Apparecchiare – Sparecchiare
Il menù
La lista dei Vini
Cameriere - Buongiorno
Sig. H - Buongiorno, siamo il Signor e la Signora Hurbanek, abbiamo riservato (prenotato) un tavolo per due persone.
C- Siete fumatori o non fumatori? In questo locale c’è anche una sala per non fumatori. In Italia, come Lei sa, c’è una legge contro il fumo.
H- Gradiremmo avere un tavolo nella zona dove non si fuma (nella sala non fumatori), grazie.
C- Prego, da questa parte. Ecco i Menù, e questa è la carta dei vini.
H- Quali sono le vostre specialità?
C- Come in tutti i ristoranti toscani, abbiamo diversi tipi di piatti di pasta, ma anche di carne. Spaghetti, tortelli, anche integrali o neri, ravioli, lasagne, normali o verdi, gnocchi, penne, il tutto preparato in modo tradizionale, ma il nostro cuoco prova anche ad innovare qualcosa, ovviamente. Ad esempio, le penne Gamberetti e Zucchini, sono un piatto nuovo, mentre le lasagne, come Lei sicuramente saprà, sono un piatto tradizionale, i cui ingredienti raramente sono cambiati. Come carne abbiamo ovviamente la Bistecca alla Fiorentina, ma anche bistecche normali, fettine ai ferri, medaglioni alla romana, fettine alla pizzaiola, rosticciana e arrosti tradizionali di cacciagione, o di pollo e tacchino. Ma sento che Lei è straniero, da dove viene?
H- Io sono di Vienna.
C- Allora abbiamo anche la Cotoletta alla Milanese, il Wiener Schnitzel, che Lei certo qui a Firenze non vorrà mangiare.
H-No di certo, Vorrei mangiare qualcosa di più tradizionale ed italiano.
C-Allora possiamo cominciare con gli antipasti. Abbiamo affettati misti e antipasti di mare, ma io credo che una bruschetta con aglio e pomodoro, condita con il nostro olio toscano, sia la cosa migliore.
H- Va bene, ma vorremmo anche mangiare qualche affettato.
C- Oltre al prosciutto, al salame, alla mortadella, tutti del contadino, abbiamo anche un ottimo lardo di Colonnata, che serviamo sul pane caldo. Lei conosce il lardo di Colonnata?
H-No, che cos’è?
C- Il lardo è una parte grassa del maiale, e quello del paese di Colonnata, che si trova vicino alla città di Carrara, che è famosa in tutto il mondo per i suoi marmi, ed è famosissimo. Si prepara infatti in vasche di marmo, il suo gusto è ottimo e sul pane caldo si scioglie come se fosse burro. Questa è una cosa che Lei, oggi, deve mangiare senz’altro.
H- Va bene, e vorremmo anche un po’ di prosciutto dolce di Parma e vorrei anche assaggiare la Spalla.
C- Certamente, anche se Le dico che anche qui in Toscana, senza nulla togliere agli emiliani, il nostro prosciutto ed i nostri affettati sono ottimi.
Va bene, e per primo?
C-Di primo, personalmente andrei sul tradizionale, con una lasagna con pasta fatta in casa, qui si usa farla ancora con il matterello, e con uno gnocco. Gli gnocchi magari, per variare, con un sugo al pesto e gamberetti, per non esagerare con il sugo di carne, quello detto “Alla Bolognese”, per intendersi. Termine che a dire il vero non è molto esatto, perché il sugo di carne in Italia si fa in mille modi in tutto il paese.
H- E per secondo?
C- Per secondo vorrei consigliarLe, per due persone, prima una bistecca alla Fiorentina, e poi, per chiudere, una sogliola alla Mugnaia, preparata al cartoccio con sughetto di Limone e contorno di insalata. Avremmo anche uno squisita grigliata di pesce con mazzancolle, dentici, gamberi, ma in un solo pasto non si può mangiare tutto.
H- Devono essere tutti piatti molto buoni, certo che sarà un problema digerire.
C- Non si preoccupi, per quello abbiamo delle grappe, dolci o secche, molto forti, che Vi aiuteranno.
H- In tutto questo discorso ci siamo dimenticati i vini.
C- Per i vini, visto che abbiamo piatti sia di pesce, che di carne, Le consiglio ovviamente un vino rosso, robusto, un vino maremmano, per esempio, che ha normalmente una gradazione alcolica più elevata del nostro Chianti: un Morellino di Scansano in Barrique, o un Montecucco. Insieme, accompagnato ai piatti di pesce, Vi consiglio invece un po’ di vino bianco, un Vermentino in purezza, anche questo maremmano, perché vicino al mare l’influsso del sale rende i vini più forti e con i profumi più intensi, e questo vino è fatto vicino a Follonica e a Punta Ala, in pianura, e Lei sentirà che profumo intenso e duraturo. Ma se volete, Vi porto anche un Chianti classico, che è un vino molto elegante, solido, leggermente più leggero, decisamente più nobile, se vogliamo. E che appartiene alle nostre zone.
H- Va bene, e ci siamo scordati anche dell’Aperitivo.
C- Direi, visto che siete viennesi, che un prosecco sia del tutto adeguato alla situazione.
H- E per dolce che cosa avete della zona?
C- Direi che possiamo sicuramente andare sui Cantuccini di Prato con il Vin Santo, che è un vino che si usa soltanto per il dolce, forte ed aromatico, molto fruttato .
H- Che cosa sono i Cantuccini?
C- Sono dei biscotti molto dolci con dei pezzetti di nocciole dentro.
H- Bene, credo che abbiamo ordinato tutto. Alla fine del pasto vorremmo un caffé normale, e non un cappuccino, sennò tutti ci riconoscono, che siamo tedeschi.
C- Non si dimentichi per ultimo, tra il caffé e la grappa, l’ammazzacaffè.
H- E cosa sarebbe?
C- In Italia l’ammazzacaffè è un amaro, per esempio un Averna, un Cynar, uno Jagermaister, qui si usa molto.
Antipasto
Primo
Secondo Contorno
Dolce
Frutta
Formaggio
Caffé
Ammazzacaffè
Il conto
Possiamo pagare?
Possiamo avere il conto?
Possiamo pagare con la carta di credito? – Accettate le carte di credito?
Possiamo avere la fattura?
La mancia
Il cameriere, il cuoco, la cuoca, lo chef
Riservare
Prenotare
Disdire
Apparecchiare – Sparecchiare
Il menù
La lista dei Vini
Al Bar a Roma
Al Bar a Roma.
H – Guarda, c’è un bar, ti va di fare colazione?
M – Certo, che cosa prendiamo?
H – Mah, di solito a colazione in Italia si prende un caffè o un cappuccino, non è come in Austria, dove la colazione dura un’ora.
M – Ma io ho fame, vorrei mangiare qualcosa.
H – Intanto entriamo…. Buongiorno!
Barista – Buongiorno. Prego! Che cosa desiderano i signori?
M – Vorremmo fare colazione. Che cosa avete?
Barista – Abbiamo delle paste: cornetti, bomboloni, sfogliatelle, budini di riso, oppure abbiamo anche qualcosa di salato: tramezzini, toast, piccoli panini ripieni, schiacce ripiene.
H - Intanto prendiamo due cappuccini. Ci possiamo sedere?
Barista- Certo, come volete, però non facciamo servizio al tavolo.
M – Va bene, allora prendiamo le cose qui al banco, e poi le portiamo al tavolo, così fumiamo con calma una sigaretta.
B – Mi dispiace signora, ma in Italia la legge vieta di fumare nei locali pubblici. Se volete potete accomodarvi fuori.
H- Ma fuori è ancora freddo!
B Mi dispiace, ma altrimenti mi fanno la multa.
M – Va bene, allora fumeremo dopo. Tu vuoi un cappuccino?
H – Si, e un bombolone alla crema. Lo vuoi anche tu?
M – No, vorrei un cornetto alla marmellata, quello mi sembra buonissimo.
H - Ma guarda tutte le persone, mangiano e bevono tutti in piedi. Qualcuno prende solo un caffè e esce subito. Ma come fanno?
M – Qui in Italia si usa così, spesso non si fa colazione a sedere, molti mangiano qualcosa a casa e poi prendono il caffè al bar, perché è più buono, e perché è una tradizione.
H – Io non potrei mai entrare in un Caffè e non mettermi a sedere. Qui, poi, non fanno nemmeno servizio al tavolo. A Vienna sarebbe inconcepibile.
M – Ma qui quasi tutti i bar sono così. Soltanto nei bar un po’ più di lusso, c’è il servizio al tavolo, ma nella maggior parte dei bar non esiste: tutti bevono al banco o prendono da mangiare e le bevande e vanno ai tavolini, quando ci sono, o quando sono liberi. Spesso, poi, nei bar in Italia, si gioca anche a carte, quindi non c’è nemmeno posto.
H – Ti va qualcos’altro?
M – Vorrei un altro cappuccino.
B – Accidenti, signora, ma Lei ha proprio fame, oggi, io non ho mai visto prendere due cappuccini di fila!
H – Ma da noi non è così strano. Da noi si fa anche colazione con l’uovo, il succo d’arancia, le fette di pane con il burro, gli affettati.
B – Mamma mia, ma allora siete tedeschi!
M – Austriaci, prego.
B – E’ uguale. Ma come fate a mangiare tutta quella roba a colazione, anche il cappuccino con la pizza! Che scandalo!
H – Non è poi così male.
B –Sarà…..!
M – Ma forse non voglio un cappuccino, vorrei un caffè macchiato…. Oppure si dice un espresso macchiato?
H – E’ uguale, espresso e caffè sono la stessa cosa. La differenza vera è quando si chiede un caffè alto, basso, normale, oppure corretto.
M - Che cos’è un caffè corretto?
H – E’ un caffè con un po’ di liquore, per esempio con un sambuca, o con un Brandy, o con un po’ di grappa.
M – E il caffè all’americana?
H – Quello è il caffè allungato con acqua, o con acqua calda a parte, ma in Italia si chiede molto raramente.
H – Guarda, c’è un bar, ti va di fare colazione?
M – Certo, che cosa prendiamo?
H – Mah, di solito a colazione in Italia si prende un caffè o un cappuccino, non è come in Austria, dove la colazione dura un’ora.
M – Ma io ho fame, vorrei mangiare qualcosa.
H – Intanto entriamo…. Buongiorno!
Barista – Buongiorno. Prego! Che cosa desiderano i signori?
M – Vorremmo fare colazione. Che cosa avete?
Barista – Abbiamo delle paste: cornetti, bomboloni, sfogliatelle, budini di riso, oppure abbiamo anche qualcosa di salato: tramezzini, toast, piccoli panini ripieni, schiacce ripiene.
H - Intanto prendiamo due cappuccini. Ci possiamo sedere?
Barista- Certo, come volete, però non facciamo servizio al tavolo.
M – Va bene, allora prendiamo le cose qui al banco, e poi le portiamo al tavolo, così fumiamo con calma una sigaretta.
B – Mi dispiace signora, ma in Italia la legge vieta di fumare nei locali pubblici. Se volete potete accomodarvi fuori.
H- Ma fuori è ancora freddo!
B Mi dispiace, ma altrimenti mi fanno la multa.
M – Va bene, allora fumeremo dopo. Tu vuoi un cappuccino?
H – Si, e un bombolone alla crema. Lo vuoi anche tu?
M – No, vorrei un cornetto alla marmellata, quello mi sembra buonissimo.
H - Ma guarda tutte le persone, mangiano e bevono tutti in piedi. Qualcuno prende solo un caffè e esce subito. Ma come fanno?
M – Qui in Italia si usa così, spesso non si fa colazione a sedere, molti mangiano qualcosa a casa e poi prendono il caffè al bar, perché è più buono, e perché è una tradizione.
H – Io non potrei mai entrare in un Caffè e non mettermi a sedere. Qui, poi, non fanno nemmeno servizio al tavolo. A Vienna sarebbe inconcepibile.
M – Ma qui quasi tutti i bar sono così. Soltanto nei bar un po’ più di lusso, c’è il servizio al tavolo, ma nella maggior parte dei bar non esiste: tutti bevono al banco o prendono da mangiare e le bevande e vanno ai tavolini, quando ci sono, o quando sono liberi. Spesso, poi, nei bar in Italia, si gioca anche a carte, quindi non c’è nemmeno posto.
H – Ti va qualcos’altro?
M – Vorrei un altro cappuccino.
B – Accidenti, signora, ma Lei ha proprio fame, oggi, io non ho mai visto prendere due cappuccini di fila!
H – Ma da noi non è così strano. Da noi si fa anche colazione con l’uovo, il succo d’arancia, le fette di pane con il burro, gli affettati.
B – Mamma mia, ma allora siete tedeschi!
M – Austriaci, prego.
B – E’ uguale. Ma come fate a mangiare tutta quella roba a colazione, anche il cappuccino con la pizza! Che scandalo!
H – Non è poi così male.
B –Sarà…..!
M – Ma forse non voglio un cappuccino, vorrei un caffè macchiato…. Oppure si dice un espresso macchiato?
H – E’ uguale, espresso e caffè sono la stessa cosa. La differenza vera è quando si chiede un caffè alto, basso, normale, oppure corretto.
M - Che cos’è un caffè corretto?
H – E’ un caffè con un po’ di liquore, per esempio con un sambuca, o con un Brandy, o con un po’ di grappa.
M – E il caffè all’americana?
H – Quello è il caffè allungato con acqua, o con acqua calda a parte, ma in Italia si chiede molto raramente.
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